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Lavoro: +2,4% contratti in III trim., +7% stabili ma a tempo restano 70%

03 dicembre 2014 | 15.22
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I dati diffusi dal ministero del Lavoro.

Lavoro: +2,4% contratti in III trim., +7% stabili ma a tempo restano 70%

Salgono al 2,4%, 60 mila in più, i nuovi contratti di lavoro dipendente e parasubordinato avviati, nel terzo trimestre del 2014, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. A trainare l'aumento i contratti a tempo indeterminato che salgono del 7,1% (26.504 unità in più), seguiti dai contratti di apprendistato, che aumentano del 3,8% pari a 2.184 nuove attivazioni, dai contratti a tempo determinato, che si incrementano dell'1,8%, pari a 30.721 unità e dalle collaborazioni in aumento dell'1% per 1.540 unità in più.

Aumenti, questi, però, che non riescono ancora a capovolgere una situazione complessiva del mercato del lavoro che vede, sempre nel III trimestre 2014, il 70% delle assunzioni avvenire ancora con contratti di lavoro a tempo determinato (1.728.662 unità) e solo il 16,2% , circa 400 mila, con contratti stabili a tempo indeterminato. A fare il punto sul fronte occupazione, dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, è il rapporto completo del ministero del Lavoro sul sistema delle comunicazioni obbligatorie, reso pubblico oggi.

Tornando alle nuove assunzioni, circa il 67% si è concentrato nel settore dei Servizi (1.655.489 unità) comparto che, rispetto allo stesso trimestre del 2013, perde lo 0,5% dei contratti avviati mentre in Agricoltura e Industria il volume di contrattualizzazioni è risultato pari a, rispettivamente, 471.673 (il 19,1%) e 346.950 unità (il 14%) facendo registrare "incrementi significativi". Rilevante anche l’aumento delle nuove contrattualizzazioni nell’Industria in senso stretto (+8,8%) che censisce 16.638 assunzioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Geograficamente parlando, invece, e rispetto al III trimestre 2013, le attivazioni aumentano su tutto il territorio seppure con intensità differenti: +2,4% al Nord, + 1,2% al Centro, + 3,2% nel Mezzogiorno.

Salgono anche le cessazioni di rapporti di lavoro dello 0,9%. Un dato trainato essenzialmente dall'industria e dell'agricoltura che denunciano una impennata nelle cessazioni, rispettivamente del +8,1% e del +9% ,rispetto al trimestre 2103. Calano invece nelle costruzioni (-3,7%) e nei Servizi (-0,9%). In calo vistoso del 3,3% anche i licenziamenti e del 4,3% le dimissioni.

Sono i rapporti a tempo determinato a denunciare le cessazioni maggiori, il 65,5% del totale degli stop, seguiti dalle cessazioni dei contratti a tempo indeterminato (20% del totale pari a 483.027 unità), nonché una quota considerevole di rapporti in apprendistato (6,6% del totale, pari a 49.608 unità). L’andamento tendenziale dei dati mostra una contrazione tendenziale delle cessazioni dei contratti di apprendistato (-5,3%), dei rapporti di lavoro in collaborazione (-2,7%) e del tempo indeterminato (-0,8%). In aumento solo i rapporti di lavoro cessati a tempo determinato (+3,3%).

Con riferimento alla durata, infine, 743.679 contratti di lavoro terminati nel corso del III trimestre del 2014 hanno avuto una durata inferiore al mese (il 30,8% del totale osservato) e 389.769 oltre l’anno (16,1% del totale). Tra i rapporti di lavoro cessati di brevissima durata si evidenziano poco meno di 370 mila rapporti di lavoro con durata compresa tra 1 e 3 giorni (di cui 276.375 rapporti di lavoro di un giorno, pari all’11,4% del volume complessivamente registrato). Rispetto allo stesso periodo del 2013, si osserva in particolare una contrazione del numero di contratti cessati con durata oltre un anno (-2,2%) e, di contro, un incremento dei contratti cessati con durata 4-30 giorni (+8,4%) e 4-12 mesi (+1,3%).

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