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In Italia 68 mila malati sclerosi multipla, 6.500 in Campania

23 maggio 2014 | 12.02
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In Italia 68 mila malati sclerosi multipla, 6.500 in Campania

- E' una malattia autoimmune che colpisce le cellule nervose rendendo difficoltosa la comunicazione tra cervello e midollo spinale. E' la sclerosi multipla, 68 mila i malati in Italia, 6.500 solo in Campania e circa 2 mila nuovi casi ogni anno con una diagnosi ogni 4 ore (dati Aism 2012). Per fare il punto sulle nuove armi della ricerca contro la patologia, la città di Sorrento (Napoli) ospita per tre giorni (22-24 maggio) oltre 200 neurologi, i massimi esperti italiani e internazionali. L'iniziativa 'Top Seminars sclerosi multipla' è promossa da Genzyme, azienda del gruppo Sanofi, ed è uno dei più importanti eventi scientifici a livello europeo dedicato alla malattia, giunto alla dodicesima edizione.

La causa della sclerosi multipla è sconosciuta, benché gli scienziati pensano possa essere determinata da una combinazione di fattori immunologici, ambientali, infettivi e genetici. E' normalmente diagnosticata in persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni e colpisce le donne in misura doppia rispetto agli uomini. Il congresso precede di pochi giorni la celebrazione della Giornata mondiale dedicata alla malattia neurologica, in programma il 28 maggio.

A coordinare i lavori Giancarlo Comi, direttore del Dipartimento di neurologia dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, fra i più importanti specialisti a livello mondiale della patologia, nel ruolo di 'Scientific Committee Chairman'. "Saranno presto disponibili anche in Italia - sottolinea Comi - nuove terapie per affrontare la sclerosi multipla. Uno scenario rinnovato che offrirà ai neurologi l'opportunità di definire percorsi terapeutici sempre più personalizzati capaci di massimizzare i benefici di ogni singolo trattamento e minimizzare i rischi per i pazienti".

"L'evento 'Top Seminars' di Sorrento - spiega Comi - è un'occasione importante per un aggiornamento sui nuovi scenari. Oggi, analizzando il percorso della malattia e i risultati delle indagini strumentali, siamo spesso in grado di definire l'evoluzione della malattia. Su questa base il medico può scegliere la cura. Si tratta di un cambiamento nell'approccio terapeutico alla sclerosi multipla: se finora si è utilizzato uno schema per cui a gravità crescente del danno si somministravano farmaci sempre più potenti, oggi si può anche considerare in alternativa - suggerisce l'esperto - una strategia terapeutica diversa, in cui si gioca d'anticipo utilizzando un trattamento aggressivo di breve durata al fine di raggiungere una soppressione dell'attività di malattia per poi passare ad una terapia di mantenimento a bassa intensità".

Secondo Comi "questo approccio, definito come strategia induttiva, è raccomandabile per i pazienti che presentano un elevato rischio di evoluzione negativa, nel tentativo di arrestare precocemente l'andamento ingravescente della malattia anziché subirlo. L'obiettivo - conclude - è di ridurre il rischio di una progressione della disabilità a breve termine e offrire ai pazienti migliori prospettive di qualità di vita".

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