L'Oms racconta la storia di Tony Harrison: dalla facoltà di sociologia al 'porta a porta' per scovare i pazienti e fermare l'epidemia
Tony Harrison è uno studente di sociologia dell'Università della Liberia, che da quando l'ateneo è stato chiuso per l'epidemia di Ebola che ha colpito il Paese ha deciso di aiutare a fermare la diffusione del virus nella sua comunità. Il ragazzo si è unito ad gruppo che si occupa di verificare, bussando di casa in casa a Monrovia, se chi è contagiato riceve le giuste cure mediche. La storia di Tony Harrison è stata raccontata dall'Oms, ed è una delle tante testimonianze di persone che hanno deciso di non scappare dall'Africa ma sono diventati protagonisti della lotta al virus.
Harrison, pur non essendo un operatore sanitario, è uno dei tanti 'Ebola fighters', che la rivista americana Time ha scelto come persone dell'anno 2014. Con la sua esperienza accademica Harrison ha avuto la delega dalla sua comunità a far parte del team che si occupa, appunto, di trovare le persone contagiate e accertare che vengano curate. "E' un'attività che può contribuire a salvare le persone della mia comunità - spiega Tony - e forse nella mia famiglia. E' chiaro - ammette ancora - che mi piacerebbe tornare alla mia vita normale e tornare a scuola".
Dall'inizio di novembre l'Oms, in collaborazione con il ministero della Salute della Liberia, ha formato 1.600 volontari che come Tony stanno operando in diversi distretti all'interno della regione del Montserrado. I volontari hanno imparato a porre efficacemente alcune domande alle famiglie che visitano, a compilare i questionari con le informazioni che poi vengono passate ai supervisori. I dati raccolti diventano poi fondamentali per monitorare l'epidemiologia delle comunità e localizzare nuovi focolai.
