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'In pensione con un anno d'anticipo', la proposta per le mamme

08 settembre 2017 | 15.43
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(Fotogramma)
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Prevedere 12 mesi di anticipo rispetto all’età legale per l’accesso alla pensione di vecchiaia per tutte le lavoratrici che abbiano avuto o adottato un figlio. Tale anticipo va accresciuto di 4 mesi per ogni figlio oltre il primo, fino a un massimo di 2 anni. Contemporaneamente va ridotto l’importo soglia per l’accesso alla pensione contributiva anticipata a 63 anni e 7 mesi. Questo importo deve scendere da 2,8 ad almeno 2 volte l’assegno sociale.

E' questa la proposta sulla tutela della maternità delle donne lavoratrici che la Uil gira al governo ritoccando la proposta del governo che ieri aveva delineato la possibilità di scontare 6 mesi di contribuzione a figlio per un massimo di 2 anni ma solo per le donne che rientrano nell'Ape social. "La proposta del governo per superare le disparità di genere che penalizzano le donne nella previdenza è minimale e insufficiente perché riguarderebbe un numero limitatissimo di lavoratrici. Per la Uil bisogna introdurre una flessibilità nell’età di accesso alla pensione e migliorare i trattamenti pensionistici", spiega il segretario confederale Domenico Proietti.

Quanto al lavoro di cura, rimasto fuori dal perimetro delineato dal governo, il sindacato propone una maggiorazione per i periodi di congedo per maternità, dentro e fuori il rapporto di lavoro, aumentando del 50% i contributi accreditati per questi periodi portando da 1 ad 1,5 volte la loro valutazione.

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