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In Toscana vita media di 80,2 anni per i maschi e 85 per le femmine

21 aprile 2014 | 16.06
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In Toscana vita media di 80,2 anni per i maschi e 85 per le femmine

Toscana in buona salute. E' quanto emerge anche dall'XI edizione del Rapporto Osservasalute 2013, sullo stato di salute e qualità dell'assistenza nelle regioni italiane, presentato nei giorni scorsi a Roma, al Policlinico universitario Agostino Gemelli. Il Rapporto, che ogni anno analizza la salute della popolazione e la qualità dell'assistenza sanitaria nelle diverse regioni, è frutto del lavoro di 165 esperti, ed è pubblicato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni, che ha sede all'Università Cattolica di Roma.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha espresso soddisfazione per questi risultati, che considera ''uno stimolo a fare sempre di più e meglio'', e per i quali ringrazia gli operatori sanitari. A questa soddisfazione si e' associato l'assessore regionale al diritto alla salute, Luigi Marroni, che ha osservato che ''gli sforzi fatti da tutti in questi due anni stanno dando ottimi risultati, come già confermato nei mesi passati dal Piano Nazionale Esiti, dalla cosiddetta Griglia Lea (Livelli essenziali di assistenza), e anche dal Rapporto Sdo, sull'efficienza e appropriatezza delle prestazioni ospedaliere''.

Questi i dati più significativi che emergono dal Rapporto. La speranza di vita alla nascita è 80,2 anni per i maschi ed 85 per le femmine: in Toscana si vive in media circa 10 mesi in più per gli uomini e 6 mesi in più per le donne rispetto al resto del Paese. In particolare, i maschi toscani hanno guadagnato 153 giorni di speranza di vita grazie alla riduzione della mortalità per tumori (guadagno medio nazionale di 116); per le donne il guadagno maggiore si è avuto per riduzione della mortalità per malattie del sistema circolatorio (181 giorni contro 117 giorni di guadagno medio italiano), a cui fa seguito un guadagno di 107 giorni per riduzione della mortalità per tumori (a livello nazionale: 31 giorni).

Conseguentemente, la Toscana è tra le regioni italiane più interessate dal fenomeno dell'invecchiamento della popolazione, con ben 187,3 anziani (over- 65) ogni 100 giovani (0-14 anni), a fronte di un valore nazionale 148%.

Inoltre presenta la più alta percentuale di ultra 65enni maschi con disabilità che vivono soli (41,59% vs dato italiano del 19,93%), da cui deriva un elevato carico economico e sociale sulla popolazione attiva. Spetta anche alla Regione Toscana il primato della minore percentuale in Italia di anziane sane che vivono sole (28,17% vs dato nazionale del 35,39%).

La Toscana si riconferma al primo posto per consumo di antidepressivi, con 55,1 dosi giornaliere per 1000 abitanti (vs valore nazionale del 36,8), anche se si registra una lieve flessione rispetto al dato dello scorso anno (55,8 DDD/1000 ab.die), così come risulta diminuito, seppur di poco, il tasso di suicidio (7,56 per 100.000 vs 7,81 dello scorso anno).

Quanto alle performance economico-finanziarie, continuano a decrescere il rapporto toscano spesa/PIL, raggiungendo il 6,43%, 0,6 punti percentuali in meno rispetto al valore medio italiano e la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del Ssn, diminuita di 14,3 euro rispetto al 2011. I toscani contribuiscono di meno alla spesa farmaceutica mediante ticket rispetto alla media italiana, spendendo di tasca propria il 9,3% della spesa totale, a fronte del 12,2% della media italiana.

Buona la pagella, come sempre negli ultimi anni, per le performance di assistenza ospedaliera, come testimoniato dai suoi indicatori di efficienza ed appropriatezza: il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere (valore toscano 143,5 per 1.000 vs dato italiano di 163,5); più basso di circa 5 punti rispetto al 2011; la degenza media preoperatoria, che in Toscana è di circa 0,4 giorni in meno rispetto alla media nazionale; la percentuale di pazienti operati per frattura del femore entro 48 ore, aumentata dallo scorso anno di ben 13,3 punti, superando di gran lunga il dato italiano (valore toscano 69,3% vs valore nazionale di 44,7%); i parti per taglio cesareo, inferiori di ben il 10,38% rispetto al dato medio italiano.

A questi indicatori, il rapporto di quest'anno aggiunge i dati di mobilità ospedaliera: la Toscana mostra un saldo di mobilità positivo che identifica una capacità di attrattiva di pazienti ospedalieri (11,2%), superiore alla percentuale di pazienti residenti "fuggiti" in altre Regioni (5,7%). Il quadro positivo che emerge è il frutto del perseguimento di una virtuosa programmazione sanitaria regionale indirizzata alla qualità ed alla equa accessibilità delle cure, come testimoniato dal trend degli ultimi anni. Anche i dati 2012 del Programma Nazionale Esiti, attribuiscono alla Toscana la più alta percentuale di prestazioni ospedaliere migliori della media.

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