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In Versilia boom richieste per corso taglio&cucito, torna economia domestica

10 febbraio 2014 | 16.12
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In Versilia boom richieste per corso taglio&cucito, torna economia domestica

Forte dei Marmi (Lu), 10 feb. (Labitalia) - Non solo un lavoro, ma anche un'abilità che, in tempi di crisi, torna utile per adattare vestiti, rifare orli, cambiare le cerniere, riutilizzare stoffe dimenticate nell'armadio. Quello della sarta, e del taglio&cucito, è un mestiere che sembrava tramontato perché sacrificato sull'altare delle griffe e del pret-a-porter, e che invece torna ora prepotentemente di moda. La notizia viene dalla Versilia, dove un corso di taglio&cucito, ideato originariamente per una decina di donne disoccupate, ha riscosso un tale successo e talmente tante adesioni, da convincere gli amministratori locali che l'avevano ideato a replicarlo in più edizioni.

"Il corso è stato ideato come iniziativa di formazione, rivolta a 15 donne disoccupate", dice a Labitalia Liana Cecchi, consigliere comunale a Forte dei Marmi e delegata all'Unione dei Comuni della Versilia per le pari opportunità nonché ideatrice dell'iniziativa. "Qui in Versilia -spiega- ci sono molti negozi che cercano, e magari non trovano, persone cui affidare riparazioni di sartoria, orli e modifiche e imparare questo mestiere vuol dire sicuramente avere una possibilità in più di lavoro".

"Ma ben presto -spiega Cecchi- ci siamo resi conto che la cosa aveva suscitato un interesse che andava ben al di là del previsto. Non appena, insieme a Maurizio Verona, presidente della Unione dei Comuni della Versilia, abbiamo comunicato l'avvio del corso, senza fare neanche troppa pubblicità, siamo stati sommersi da decine e decine di richieste, via Facebook, via e mail o direttamente di persona. Il risultato è che il corso è già arrivato alla seconda edizione (uno è stato fatto a Camaiore, un altro a Querceta-Serravezza) formando già 60 donne e presto, il 3 marzo, ne partirà una terza".

Il corso si svolge in sei settimane. "Per due volte a settimana -racconta Cecchi- si tengono le lezioni con docenti che sono sarte professioniste e che hanno accettato un compenso minimo, in pratica un rimborso spese. Si inizia con le fondamentali del taglio: come prendere le misure, come costruire un cartamodello, come trattare la stoffa per proseguire con l'imparare a fare i punti 'molli' (una tecnica per segnare esattamente il punto della cucitura, ndr), gli orli a mano e ovviamente a cucire a macchina". Le macchine da cucire sono state messe a disposizione dalla onlus 'Millefiori'.

"Il nostro è un territorio -aggiunge Maurizio Verona, vicesindaco di Stazzema e presidente dell'Unione dei 7 Comuni della Versilia (comprende anche Viareggio che sta aderendo in questi giorni)- dove ci sono magazzini, laboratori e punti vendita anche di grandi firme. Per questo, quando Cecchi mi ha proposto l'idea, sono stato subito d'accordo. E ora vedo che l'attenzione continua, per cui mi sto già attivando per reperire le risorse necessarie per pagare le docenti e far sì che l'iniziativa di formazione si ripeta".

"Abbiamo ancora molte donne in lista di attesa -osserva Cecchi- e cercheremo quindi di organizzare i corsi anche a seconda dei bisogni territoriali della zona. Per ora -conclude- abbiamo fatto uscire da casa 60 donne che hanno già cominciato a lavorare. Lo consideriamo un buon inizio".

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