"Su lavoro e pensioni basta alla logica da ragionieri". A dirlo Domenico Pesenti, presidente dell’Inas Cisl, in vista della Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro, che si terrà a Napoli il 12 maggio, in cui i patronati d’Italia (Cepa: Acli, Inas Cisl, Inca Cgil e Ital Ui) terranno un convegno dal titolo 'Giovani e anziani chiedono lo stesso futuro: dignitoso lavoro, dignitosa pensione'.
“Affrontare argomenti come questi -spiega Pesenti- favorendo la consapevolezza dei cittadini è vitale, come dimostra l’iniziativa della busta arancione che riguarda molti italiani in questi giorni".
"Risponde all’esigenza -sottolinea- di sensibilizzare alla cultura previdenziale, ma deve rappresentare il primo passo per approfondire il tema. Su tale fronte i patronati hanno un ruolo fondamentale di consulenza e orientamento, a cui si può ricorrere gratuitamente in tutta Italia".
"Tutti -auspica il sindacalista- dovrebbero dedicare del tempo a verificare il proprio patrimonio previdenziale e a riflettere su come farlo crescere, soprattutto ora che ci troviamo di fronte alla necessità non più rinviabile di ripensare il sistema previdenziale per assicurare un’esistenza serena sia per i giovani che per gli anziani”.
“Da tempo -prosegue Pesenti- siamo impegnati a rivendicare una riforma non più orientata a logiche da ragionieri, ma ad una tutela che sia segno di civiltà del Paese: per questo abbiamo deciso di portare questo tema all’interno della Giornata Nazionale della Previdenza, dove l’obiettivo è quello di fare chiarezza sulle questioni legate al welfare e al lavoro, per consentire alle persone di orientarsi al meglio in una realtà oggi tanto complessa quanto critica”.
Sin dal titolo del convegno “è chiaro che contrapporre giovani e anziani in una presunta lotta generazionale è del tutto strumentale e che solo un sistema di previdenza fondato su equità e giustizia sociale può dimostrarsi sostenibile”, secondo il presidente del patronato della Cisl.
Per l’Inas, "le proposte sull’argomento pasticciate e alquanto confuse sono ormai all’ordine del giorno, mentre il Paese attende segnali decisi e precisi sia per rimettersi in moto e uscire dalla crisi grazie alla crescita del lavoro sia per ritrovare un equilibrio sociale, di cui l’equo trattamento pensionistico è uno degli elementi fondanti".
“A Napoli -sottolinea Pesenti- chiederemo ancora una volta che si lavori ad un nuovo welfare, più rispondente ai bisogni di una società profondamente mutata, più orientato ad una logica di semplificazione e flessibilità, frutto di un reale confronto con le parti sociali”.