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Inaugura a Bari la mostra 'Oblique Magie del Tempo'

03 dicembre 2022 | 15.23
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Le opere di José Angelino e di Tristano di Robilant visibili dal 5 dicembre al 15 febbraio al Museo Archeologico di S.Scolastica

 - José Angelino, Senza titolo, 2019, vetro soffiato, gas Argon, elettricità. Photo credits: Simon d'Exéa. Courtesy: Galleria Alessandra Bonomo
- José Angelino, Senza titolo, 2019, vetro soffiato, gas Argon, elettricità. Photo credits: Simon d'Exéa. Courtesy: Galleria Alessandra Bonomo

Il 5 dicembre inaugura presso il Museo Archeologico di S. Scolastica a Bari la mostra “Oblique Magie del Tempo”, con opere site-specific di José Angelino e Tristano di Robilant realizzate appositamente per gli ambienti del museo, recentemente rinnovati. Intervengono il sindaco metropolitano Antonio Decaro, la consigliera delegata ai Beni culturali Francesca Pietroforte, la curatrice della mostra Alessandra Bonomo e gli artisti Josè Angelino e Tristano di Robilant. Il titolo della mostra "Oblique Magie del Tempo", che sarà visibile fino al 15 febbraio, è tratto da un verso del poeta Vincenzo Cardarelli e fa emergere la volontà da parte degli artisti di superare i confini temporali creando nessi tra i ritrovamenti archeologici e le opere.

I due artisti progettano una installazione nelle aree degli scavi, studiando il sito e riferendosi alla collezione del Museo, collocando le loro opere in modo da mettere in luce le aree ancora da scoprire, sottolineando alcuni siti e generando connessioni fra gli antichi reperti greci, le strutture medievali e i loro lavori. José Angelino illuminerà lo spazio attraverso delle traiettorie luminose con l’intento di dirigere lo sguardo verso elementi significativi del luogo, secondo una traccia che permette alle ceramiche, alle terrecotte e alle fusioni in vetro colorate di Tristano di Robilant di risaltare all’interno dello spazio in modo complementare. L’intervento di Angelino consiste nell’inserimento di un’opera mobile in vetro, ottone, gas Argon e gas Neon, da cui sarà emessa la pulsazione naturale della Terra, frequenze della risonanza di Schumann, e di dispositivi realizzati utilizzando materiali inerti e naturali in grado di captare e amplificare le vibrazioni dell’ambiente circostante.

I lavori in ceramica e vetro di Tristano di Robilant seguono e intervallano il percorso museale, creando un equilibrio fra luce, colore e strutture geometriche, suggerendo forme e profili primitivi. La purezza del vetro, unita alle qualità plasmabili della terracotta, contribuisce a creare un’atmosfera ancestrale in cui le sculture segnano e scandiscono il cammino del visitatore. Il catalogo della mostra conterrà un testo critico di Lorenzo Madaro e le immagini delle opere allestite nel Museo.

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