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Lavoro: Inca, +2,5% pratiche aperte su tutela salute tra 2014 e 2016

06 luglio 2017 | 12.27
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Lavoro: Inca, +2,5% pratiche aperte su tutela salute tra 2014 e 2016

Nell'ambito della tutela della salute negli ambienti di lavoro, l'Inca Cgil, tra il 2014 e il 2016, è passata da 84.004 pratiche aperte a 86.208, con un aumento percentuale che sfiora il 2,5%. E' quanto si legge nel bilancio sociale Inca presentato oggi a Roma. In particolare, nel biennio 2015 e 2016, a segnare un andamento positivo dell’attività di tutela del patronato sono stati: la richiesta di riconoscimento della malattia professionale (+0,7% circa); il riconoscimento del danno biologico (+1,8% circa); il riconoscimento del prolungamento dell’indennità temporanea (+ 2,7%).

Con questi risultati, l’Inca si conferma, tra gli altri istituti di patronato italiani, il più rappresentativo in termini di capacità di tutela individuale per quanto riguarda l’ambito della salute nei luoghi di lavoro, occupando oltre il 21% del totale delle denunce di malattie professionali e di infortunio inoltrate all’Inail. Tuttavia, disaggregando i dati per regione e territori, questo andamento mostra un quadro a macchia di leopardo, con alcune aree in cui l’attività di Inca cresce significativamente e in altre un po’ meno. Il segnale di crescita evidenziato va interpretato anche in relazione alle diverse iniziative che in questi anni l’Inca ha avviato insieme alle categorie in diverse regioni e territori, i cui risultati positivi saranno ancora più evidenti negli anni futuri.

Ciò vale soprattutto per i progetti legati alla emersione delle malattie di origine lavorativa, che richiedono tempi più lunghi, considerando la complessità delle procedure di analisi dei dati, sia in fase amministrativa che medico-legale. La crisi economica di questi anni ha reso ancora più difficile l’impegno di Inca nel favorire l’emersione delle malattie professionali, in quanto i lavoratori spesso subiscono la contrapposizione del diritto alla salute rispetto alla conservazione del posto di lavoro, sempre più a rischio, rinunciando ad ogni forma di tutela. Di fronte a questo difficile contesto, l’Inca ha cercato comunque di agire, attraverso diverse iniziative, per far crescere la consapevolezza dei lavoratori e delle lavoratrici su quali sono i rischi di esposizione, vecchi e nuovi, che un tale comportamento può ingenerare.

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