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Migranti: Inca, 650mila interventi per stranieri attivati all'anno

06 luglio 2017 | 12.38
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Migranti: Inca, 650mila interventi per stranieri attivati all'anno

In questi ultimi anni, si è stabilizzata l’incidenza degli immigrati nelle attività di assistenza su prestazioni assistenziali e previdenziali realizzate da Inca, attestandosi su percentuali che oscillano tra il 22% e 25% del totale della attività (circa 650.000 interventi per cittadini stranieri attivati per anno). Quasi un quarto dell’utenza, che si rivolge agli sportelli del patronato, non è nata sul territorio italiano. E' quanto si legge sul Bilancio sociale dell'Inca 2016, presentato oggi a Roma.

Si assiste a una progressiva sostituzione delle istanze per ingresso e permanenza in Italia a favore di richieste un tempo patrimonio esclusivo dei cittadini italiani, con qualche caratterizzazione rispetto al mercato del lavoro che coinvolge la popolazione immigrata e con significativi picchi sul tema della genitorialità. L’accesso alle prestazioni previdenziali classiche, rappresentate da quelle di invalidità, vecchiaia e superstiti, anche se non presenta numeri significativi, riporta un andamento costantemente in crescita con percentuali di incidenza, rispetto alla totalità dell’utenza, sempre e costantemente in aumento negli ultimi sei anni.

Sul fronte delle prestazioni a sostegno del reddito, l’incidenza degli stranieri diviene significativa raggiungendo alte percentuali. Nel 2015, gli stranieri che hanno richiesto gli assegni al nucleo familiare sono stati il 43,6% del totale delle richieste inviate dall’Inca; il 27% riguarda pratiche di disoccupazione, il 31,9% investe il settore agricolo. Un quarto delle domande di indennità di maternità e astensione anticipata sono presentate da donne immigrate, così come il 28% delle richieste di assegno di maternità e ben il 41% del cosiddetto bonus bebè.

Sul versante dei danni da lavoro e dell’attività di assistenza il primato per i cittadini stranieri lo raggiunge l’infortunio non già denunciato (24,7% di incidenza sul totale delle pratiche aperte da Inca), prestazione che evidenzia lo stato di ricattabilità dei lavoratori stranieri, il cui ricorso avviene spesso a conclusione del rapporto di lavoro. Prestazioni come l’assegno sociale-pensione sociale, destinate agli stranieri ultra 65enni, rappresentano in media il 22% delle domande inoltrate dal patronato Inca.

Si supera progressivamente la concentrazione della attività per gli stranieri sui soli titoli di soggiorno, ma questo impegno diviene progressivamente parte integrante, con numeri significativi, del lavoro quotidiano dei servizi di Patronato e su un vasto raggio di bisogni e tutele da attivare. Tuttavia, la componente del titolo di soggiorno e i criteri legati alla residenza rimangono un vincolo determinante per l’accesso alle prestazioni richieste dagli stranieri e questo ci porta a riconsiderare la qualità del nostro intervento per questa fascia di utenza.

La conoscenza di base delle norme che regolano l’immigrazione è determinante per fornire una corretta consulenza per l’accesso a questi diritti. Al consolidato operato sulla formazione degli operatori di patronato rispetto alle tematiche previdenziali, assistenziali e sui danni da lavoro, è da tempo oggetto di innesto, anche a livello territoriale, una formazione specifica sui titoli di soggiorno da intendere come parte integrante del bagaglio di conoscenza del personale di patronato.

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