cerca CERCA
Giovedì 25 Aprile 2024
Aggiornato: 20:47
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Welfare: Inca Cgil, ridefinire nuovo modello a livello europeo

02 dicembre 2014 | 18.40
LETTURA: 3 minuti

Il dibattito in occasione della presentazione del 'Manuale sui diritti sociali' del patronato.

Welfare: Inca Cgil, ridefinire nuovo modello a livello europeo

"Ridefinire un nuovo modello di welfare a livello europeo". E' questa la sfida lanciata oggi dall'Inca, il patronato della Cgil, nel corso della presentazione del suo 'Manuale sui diritti sociali'. "Bisogna analizzare - ha affermato Fulvio Fammoni, presidente dell'Associazione Bruno Trentin - i diritti sociali esistenti, in Italia e in Europa, per dare risposte alle esigenze presenti e, soprattutto, per offrire prospettive in un'ottica di salvaguardia dei diritti dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini".

"Il Manuale - ha chiarito Vera Lamonica, segretario confederale della Cgil - è uno strumento utile e prezioso per una discussione che è assolutamente da fare. Rispetto alla crisi, ripensare il modello sociale europeo di questo secolo significa ridefinire una nuova idea di sinistra, non solo politica ma anche sociale. Non possiamo smettere di avere un'idea vera di integrazione europea, perché non c'è un'alternativa".

"L'Europa - ha chiarito Carlo Caldarini, direttore dell'Osservatorio Inca Politiche sociali in Europa - non ha competenze specifiche sulle politiche sociali. Sono stati introdotti degli strumenti che, a tutt'oggi, non si sono rivelati sufficienti. Gli obiettivi sociali stabiliti dalla strategia 'Europa 2020' appaiono sbiaditi e si condensano principalmente attorno a misure di lotta alla povertà. Si irrigidiscono, invece, i meccanismi di controllo dei conti pubblici, con l'instaurarsi del semestre europeo. Di metodo di coordinamento aperto quasi non si parla più, e persino gli analisti cominciano a disinteressarsene, se non come elemento di ricostruzione storica della nuova governance economica".

David Natali, docente dell'Università di Bologna, ha ricordato che "molti paesi hanno seguito percorsi di riforma che vanno a ridurre il livello di protezione pubblica e di contenimento della spesa previdenziale". "Il caso italiano però - ha proseguito - si distingue per una serie di contraddizioni tra il persistente invecchiamento della popolazione e le ambizioni continue di riduzione di spesa, così come per l'allineamento delle prestazioni previdenziali alle dinamiche del mercato del lavoro, perseguite in assenza di una riforma che avvantaggi le coorti più giovani e quelle più anziane dei lavoratori".

"E' stato molto rilevante - ha ricordato Luigina De Santis, esperta Inca di politiche sociali in Europa - l'apporto dato dai sindacati italiani per il sociale negli anni scorsi. Occorre però rilanciare il dibattito sul sistema pensionistico pubblico; nel sistema contributivo non c'è la garanzia di un trattamento pensionistico. Va costruita una vera giustizia previdenziale, vanno definite norme che la persona normale possa comprendere e gestire per conseguire i suoi diritti".

Franca Gasparri, del Collegio di previdenza dell'Inca, ha ribadito che "il lavoro svolto dal patronato è andato oltre la semplice tutela della salute dei lavoratori". "L'Inca - ha rimarcato - ha affrontato numerose controversie che hanno dato luogo ad altrettanta giurisprudenza".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza