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Pensioni: Inca, problemi con domande esodati a tempo determinato

24 febbraio 2015 | 17.16
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Il patronato, Direzioni territoriali lavoro respingono istanze anche già approvate.

La sede del ministero del Lavoro a Roma
La sede del ministero del Lavoro a Roma

“L’ultima salvaguardia di 'esodati' in ordine di tempo risale al novembre scorso e le domande di tutti coloro che avevano un potenziale diritto, secondo i requisiti individuati, sono state inviate alle Direzioni territoriali del lavoro e all’Inps, nei termini prescritti, cioè entro il 5 gennaio 2015. Ma negli ultimi tempi sono intervenute purtroppo alcune novità negative riguardanti i lavoratori e le lavoratrici con contratti di lavoro a tempo determinato a cui erano state riservate 4.000 posizioni da salvaguardare". Ne dà notizia in una nota l'Inca Cgil, patronato che ha accompagnato gli aspiranti pensionati a districarsi tra le norme delle 'sei salvaguardie' fin qui emanate dal governo dal 2012 ad oggi.

"Ricordiamo - sottolinea l’Inca - che le ultime salvaguardie sono state costruite in modo tale da contingentare un numero specifico di posizioni individuali in relazione a stanziamenti economici predeterminati”.

"Nelle scorse settimane le Direzioni territoriali del Lavoro, emanazioni locali del ministero del Lavoro, hanno cominciato fuori tempo massimo - continua l’Inca Cgil- a negare la possibilità di entrare in salvaguardia ai lavoratori titolari di contratti a termine del settore agricolo e ai lavoratori somministrati, respingendone le domande, che in alcuni casi avevano già avuto l’approvazione”.

“Abbiamo portato all’attenzione dell’Inps il grave comportamento delle sedi decentrate del ministero e riteniamo che la posizione del governo sia pretestuosa e finalizzata alla solo alla riduzione del numero degli aventi diritto, dopo aver ingenerato speranze e attese per il riconoscimento di diritti previdenziali", annuncia l'Inca Cgil.

"Questo ennesimo calvario cui vengono sottoposti gli esodati - sottolinea il patronato Inca - ci consolida nella nostra convinzione che la soluzione dovrebbe essere individuata in una norma generale che risolva una volta per tutte i problemi creati dalla legge Fornero".

"Nel frattempo, chiediamo al ministero di accogliere tutte le domande che, sulla base di una legislazione generica, a buon diritto, sono state presentate. Il Patronato Inca continuerà a tutelare gli interessi individuali di tutti gli esodati fino alla soluzione generale del problema”, conclude la nota.

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