"#PubblicateleTutte, no al bavaglio". E' l'hashtag che Beppe Grillo lancia con un post sul suo blog, chiedendo la pubblicazione di tutte le intercettazioni riguardanti l'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Potenza.
"Grazie alle intercettazioni di Trivellopoli - si legge nella nota - abbiamo saputo della combriccola del quartierino che dice al governo quali emendamenti far approvare e come scriverli e della guerra tra bande (o meglio tra lobby) in atto che coinvolge ministri, viceministri, sottosegretari e parlamentari. E chissà quanto altro c'è da scoprire! Uno scenario desolante che mostra però la reale attività del governo mentre la disoccupazione cresce, quella giovanile è sopra il 40 per cento, le tasse aumentano, le aziende chiudono, la povertà dilaga".
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"La soluzione - secondo Grillo - è evidente per chiunque: pubblicare tutte le intercettazioni relative allo scandalo Trivellopoli per informare tutti gli italiani, fermare questa gente, mandare a casa il Bomba e i suoi ministri e dare all'Italia un governo che faccia l'interesse nazionale a partire dal garantire un reddito di cittadinanza, presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia, per dare dignità a milioni di italiani abbandonati dallo Stato".
"Per il Bomba invece la soluzione è non far pubblicare le intercettazioni e non farle utilizzare ai giudici: quello che chiedeva Berlusconi alcuni anni fa. Mettere il bavaglio alla magistratura e all'informazione libera rimasta per coprire le vergogne del governo così che i cittadini non potranno sapere niente delle inchieste che riguardano il governo".
"E' tardi per negare l'evidenza. Ormai - conclude Grillo - tutti hanno capito, dopo Mafia Capitale, dopo banca Etruria, e ora con Trivellopoli, da chi sono governati e cosa è il Pd. Il governo delle lobby del petrolio e dei banchieri deve andare a casa. Trivellopoli è appena iniziata, ma per il Bomba sta arrivando la fine".
Le intercettazioni di Trivellopoli #PubblicateleTutte per informare tutti gli italiani: https://t.co/psqTWnxtT8 pic.twitter.com/Fa9sFp8tEE
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 10 aprile 2016