Marissa Cena Castillo aveva conosciuto la donna, travolta e uccisa ieri da un'auto, più di 20 anni fa ai Parioli
''Con Cory eravamo molto amiche, era la madrina di mio figlio. Non sapevo niente fino a questa mattina quando mi ha chiamato il marito per dirmi quel che era successo... Non ci posso credere''. La voce di Marissa Cena Castillo si rompe, commossa, nel parlare dell'amica, Perez Corazon Abordo, la donna 44enne travolta e uccisa ieri sera a Roma da un'auto, con a bordo tre rom, mentre cercava di sfuggire all'alt della polizia.
Si erano incontrate oltre vent'anni fa, entrambe di nazionalità filippina lavoravano nelle case di alcune famiglie del quartiere Parioli. Pulizie, spesa e cucina. A servizio. ''Era il 1992 quando ci siamo conosciute - racconta - Per un periodo, dal 1997 al 2000, abbiamo abitato in uno stesso appartamento alla Camilluccia. Lei con il marito. Io con mio marito e mio figlio. Tutti insieme nella stessa casa, così da dividere le spese. Poi quando Cory è rimasta incinta, hanno deciso di andare ad abitare da soli''.
''Ultimamente ci vedevamo poco ma ci sentivamo per telefono. Era sempre occupata, lavoro e famiglia. 'Un giorno usciamo insieme', ci eravamo promesse nell'ultima telefonata. Tra qualche giorno, il 4 o 5 giugno, sarebbe stato il suo compleanno, avrebbe compiuto 45 anni''. E' una ''disgrazia grande'', ripete più volte Marissa Castillo che oggi pomeriggio andrà a trovare il marito e le due figlie dell'amica, 14 e 13 anni, nella loro casa a Primavalle. ''Solo per abbracciarli - dice ancora - Cory era una buona, aiutava tutti, non diceva mai di no a nessuno. E' una disgrazia grande''.