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Ragazze investite, l'ultimo saluto a Gaia e Camilla

27 dicembre 2019 | 07.17
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Il parroco durante l'omelia: "Senso della vita è guidare sbronzo?". Molti gli amici e i compagni di scuola che hanno voluto stringersi attorno ai familiari delle 16enni morte nell'incidente su corso Francia a Roma (VIDEO/FOTO). I genitori di Gaia: "Era responsabile". Il 2 gennaio l'interrogatorio di Genovese

Ragazze investite, l'ultimo saluto a Gaia e Camilla

"Siamo abituati a vivere tra tecnologie e innovazione eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia". Così ha esordito il parroco don Gianni Matteo Botto nel corso dell'omelia ai funerali di Gaia e Camilla, le due 16enni investite e uccise su corso Francia a Roma. E dopo aver sottolineato "l'insensatezza di ciò che è avvenuto", sono tre le parole-chiave su cui ha insistito: buio, speranza e amore "che dà senso alla vita". "Questo terribile incidente ha fatto crollare ogni sovrastruttura della nostra vita. Le nostre prosopopee, le nostre chiacchiere. Qual è il senso della nostra vita? Mandarla in fumo? Berci la nostra vita? Questa è vita? O sono finte libertà? Un arbitrio che in realtà toglie la libertà perché ci toglie la consapevolezza'', e rende ''schiavi. E ''magari quando sei sbronzo ti metti pure a guidare. In fondo pensiamo tutti di essere un po' padreterni, superuomini, e poi non riusciamo a seguire le regole comuni", ha detto ancora il parroco aggiungendo: "Non siamo forse tutti un po' superbi? Oggi ci riscopriamo tutti un po' palloni gonfiati''. ''In questa ora buia sono arrivati tanti messaggi in un grande abbraccio'' per i familiari delle due ragazze investite e uccise a Corso Francia.

Sono molti gli amici e i compagni di scuola, oltre ai cittadini comuni, che hanno voluto stringersi attorno ai familiari delle due giovani vittime nella parrocchia del Preziosissimo Sangue in via Flaminia Vecchia a Roma. Un lungo applauso ha accompagnato le due bare bianche all'uscita dalla chiesa, nella commozione generale da parte dei tantissimi presenti. 

Per l'omicidio stradale delle due 16enni è indagato il 20enne Pietro Genovese, da ieri agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gip della Capitale nei confronti del 20enne, indagato per omicidio stradale plurimo. L’interrogatorio di garanzia è stato fissato per il 2 gennaio.

Al giovane, figlio del regista Paolo, dopo l'incidente è stato riscontrato un tasso alcolemico dell'1,4 oltre a tracce di varie sostanze stupefacenti e in passato era stato trovato in possesso di droga per uso personale.

Il gip: "Genovese andava troppo veloce, ragazze incaute"

Tracce di droghe nel sangue che però non dimostrano che il giovane fosse alla guida sotto effetto di quelle sostanze. Per questo il gip di Roma ha escluso l'aggravante dell'alterazione psicofisica dovuta all'uso di sostanze stupefacenti. Come scrive il gip Bernadette Nicotra nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale ha disposto gli arresti domiciliari, "le sostanze stupefacenti riscontrate sebbene presenti ben potevano essere state assunte dal Genovese in epoca precedente".

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