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Juncker: "Inquieto per economia italiana"

02 aprile 2019 | 09.45
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Il presidente della Commissione Ue: "Con l'Italia è grande amore". Conte: "Rallentamento previsto". Sulla Brexit "ci prepariamo al 'No Deal'". Capitolo Tav: "Supplemento di riflessione"

L'abbraccio tra Juncker e Conte (FOTOGRAMMA/IPA)
L'abbraccio tra Juncker e Conte (FOTOGRAMMA/IPA)

"Sono un po' inquieto di vedere che l'economia italiana non cessa di regredire". A dichiararlo il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, al termine del suo incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Quando ci siamo messi d'accordo, il presidente Conte e io, sul quadro generale del bilancio italiano avevamo pensato che la crescita sarebbe stata dell'ordine dell'1%. Sappiamo che oggi - ha sottolineato Juncker - quella cifra deve essere rivista al ribasso e dunque, visto il pesante debito pubblico italiano, tutte le politiche che gravitino attorno alla nozione di rilancio del bilancio saranno limitate. Ma restiamo in contatto per vedere come procedere in materia".

"Vorrei che le autorità italiane facessero sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita economica dell'Italia" ha aggiunto Juncker. Che poi, in tema di migranti, ha detto che "occorre attuare una solidarietà più articolata tra l'Europa e l'Italia, che porta un grande fardello in materia migratoria. Un principio che ho enunciato nel 2014 e a cui rimango fedele". Bruxelles, ha ricordato, ha messo a disposizione "un miliardo di euro per gli sforzi italiani nel settore e non bisogna dire che l'Europa è stata assente quando si è trattato di far vedere solidarietà".

Ma "tra Italia e Commissione Ue è grande amore. Bisogna dirlo a tutti i ministri italiani, assolutamente" ha detto Juncker, chiudendo il suo intervento davanti alla stampa al fianco di Conte. Nell'incontro, ha poi riferito proprio il premier, "abbiamo parlato anche di debito pubblico. Il governo aveva previsto il rallentamento" dell'economia, "per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica economica espansiva ma responsabile, approvando misure di cui il Paese necessitava da troppi anni al fine di ristabilire equità sociale". E "con Juncker abbiamo parlato anche del Def", spiegando che "non cambia rispetto allo scenario concordato con la Commissione lo scorso dicembre" ha detto Conte.

DL CRESCITA - "In settimana - ha proseguito il presidente del Consiglio, durante la conferenza congiunta, illustrando i contenuti del decreto sblocca cantieri - confidiamo di approvare il dl crescita con misure in grado di dare impulso a crescita effettiva e potenziale".

DAZI - "Con Juncker - ha aggiunto Conte - abbiamo parlato del rallentamento dell'economia mondiale, che l'intera Eurozona si trova ad affrontare; un rallentamento economico dovuto alla guerra dei dazi" che ha portato a una "significativa battuta d'arresto per diversi settori dell'industria manufatturiera. Per reagire a questa fase di rallentamento, occorrerebbe che gli Stati membri che hanno maggiore spazio fiscale lo utilizzino" al fine di "reagire a una tendenza negativa" e "ridurre così squilibri economici interni all'eurozona".

TAV - Per quanto riguarda la Tav, ha detto Conte, "ho informato Juncker che abbiamo avviato questo supplemento di riflessione e ho anticipato che abbiamo avviato un percorso con la Francia su questo supplemento di riflessione. L'esito del confronto tra il ministro dei Trasporti francese e quello italiano alle Infrastrutture verrà condiviso con la commissaria Ue competente".

BREXIT - Sulla Brexit, "speriamo in un processo ordinato al quale abbiamo lavorato a lungo", ma "non abbiamo ancora chiarezza sulla posizione del Regno Unito per gestire un processo così complesso - ha proseguito Conte -, per questo motivo anche qui in Italia ci stiamo preparando alla non auspicata prospettiva del no deal. Per questo abbiamo approvato uno specifico dl, a protezione dei cittadini e delle imprese".

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