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Indagata a Prato, "marito da giorni non viene al lavoro"

14 marzo 2019 | 13.40
LETTURA: 2 minuti

15enne non è stato ascoltato dagli inquirenti, in procura sfilata di testimoni

Immagine d'archivio (Fotogramma)
Immagine d'archivio (Fotogramma)

dall’inviata Silvia Mancinelli

Da giorni non viene a lavorare. Quando ha comunicato l’ultima volta che non sarebbe tornato in ufficio ci ha manifestato tutti i suoi timori, spiegando che prima o poi verremo a sapere il motivo della sua assenza”. I colleghi del marito della 31enne di Prato, indagata per atti sessuali su minori, raccontano all’Adnkronos la paura dell’uomo per una storia che ‘a breve verrà fuori’. Da tre anni l’uomo lavora come operaio nella stessa ditta. “Attacchiamo alle 8,30 - racconta un dipendente -, ma lui viene sempre prima per paura del traffico, e aspetta in macchina l’apertura dei cancelli”. “Da poco è diventato papà del secondo figlio - aggiunge un altro - Ho conosciuto anche la moglie, perché ogni anno prima di Natale organizziamo una festa”.

IL POST SU FB - "Io non sono padre. Il padre è solo il padre della volontà. Io sono genitore, e ritengo i figli solo delle madri". Esattamente tre anni fa, era il 2 marzo del 2016, il marito della 31enne oggi indagata per atti sessuali su minori condivideva un post di Vittorio Sgarbi sui "ladri di maternità". Lo scandalo che avrebbe travolto la sua famiglia, in un marzo, ma di tre anni più tardi, non poteva essere nemmeno immaginato. La donna non aveva conosciuto il ragazzino con il quale avrebbe poi concepito il suo secondo figlio e lui, operaio di origini casertane attaccatissimo alla moglie e al primogenito allora di 8 anni, condivideva le parole scritte dal critico d’arte pensando a Nichi Vendola e a Saverio Tommasi e irrimediabilmente calzanti, oggi, con la situazione che gli è capitata tra capo e collo.

Intanto il 15enne di Prato, giovanissimo papà del bimbo nato dalla relazione con la 31enne che gli impartiva lezioni di inglese, non sarà ascoltato e non sono in programma audizioni nemmeno in forma protetta. Si attende che le prove siano cristallizzate per l’incidente probatorio e, al momento, non sussistono elementi utili per un interrogatorio. Tante le persone sentite dall’inizio delle indagini e molte quelle che saranno ascoltate nelle prossime ore per ricostruire lo scandalo che ha travolto la città. Ultimati gli accertamenti sul cellulare dell’operatrice sanitaria, resta tutto secretato.

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