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Indagati Bonometti e Comi

15 maggio 2019 | 11.54
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Nell'ambito dell'inchiesta milanese sugli appalti. Al vaglio degli inquirenti una fattura da 31mila euro. L'europarlamentare di Fi: "Accusa assurda". Il presidente di Confindustria Lombardia: "Mai commesso alcun illecito"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, sarebbe iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta milanese su appalti e corruzione. Anche Lara Comi risulta indagata per finanziamento illecito nell'ambito dell'inchiesta. Ieri Bonometti era stato ascoltato dai pm della Dda di Milano che indagano sulle presunte tangenti in Lombardia, inchiesta che ha portato, nei giorni scorsi, a 27 arresti. Per il momento a Bonometti non sarebbe arrivato alcun avviso.

Gli inquirenti starebbero vagliando una fattura da 31mila euro emessa da 'Omr Holding' che fa capo a Bonometti a 'Premium Consulting' che vedrebbe tra i soci la candidata di Forza Italia. Si tratterebbe del corrispettivo per consulenze sullo sviluppo di piani legati all’espansione sui mercati europei, un’operazione ora all’esame dei magistrati. Secondo i magistrati, inoltre, Lara Comi avrebbe ricevuto 38mila euro per contratti di consulenza anche da parte dell'ente Afol. In particolare si soffermano su una "rilevantissima conversazione" tra Gioacchino Caianiello esponente di Forza Italia e Giuseppe Zingale, direttore generale della stessa Afol. L'intercettazione, del 29 novembre 2018, secondo gli inquirenti, "riflette un quadro di allarmante gravità criminale, sotto il profilo della costante spoliazione di risorse pubbliche a vantaggio del sodalizio".

"Accusa assurda, io continuerò a fare campagna elettorale", dice all'Adnkronos l'europarlamentare di Fi. "A seguito delle notizie apparse sulla stampa questa mattina relative all’iscrizione nel registro degli indagati del Presidente di Confindustria Lombardia Bonometti, per un finanziamento illecito che sarebbe stato effettuato attraverso il conferimento, da parte di una società allo stesso riferibile, di un incarico per una prestazione di servizi ad una società della quale l’eurodeputato onorevole Comi è socia ed amministratrice, quest’ultima si è rivolta al mio studio per ogni opportuna iniziativa" scrive in una nota l'avvocato di Lara Comi, avvocato Gian Piero Biancolella. "Quale legale incaricato dall’onorevole Comi -aggiunge - posso con decisione contestare che sussista l’illecito ipotizzato. Non vi era motivo alcuno che impedisse che un finanziamento del tutto lecito potesse essere effettuato secondo le modalità previste dalla legge. Non vi era quindi motivo per simulare un contributo elettorale con una prestazione di servizi. In ogni caso la prestazione è stata resa dalla società, nell’ambito dell’oggetto sociale della stessa e nell’ambito delle specifiche competenze".

Marco Bonometti dichiara "con convinzione di non aver mai commesso alcun illecito". Bonometti precisa di essere stato ascoltato ieri dai pm milanesi nella veste di testimone e che non sarà certo lui a "violare la giusta riservatezza dovuta alle questioni giudiziarie". L'unico elemento da sottolineare, aggiunge, è "il clima di piena collaborazione instaurato con i magistrati".

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