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Indagine Kaspersky: il 6% degli italiani ha avuto difficoltà ad ottenere prestiti o mutui a causa delle informazioni raccolte dai loro account personali sui social media

24 giugno 2020 | 17.21
LETTURA: 6 minuti

Indagine Kaspersky: il 6% degli italiani ha avuto difficoltà ad ottenere prestiti o mutui a causa delle informazioni raccolte dai loro account personali sui social media

Milano, 24 giugno 2020 - Il recente report di Kaspersky, “Social credits and security: embracing the world of ratings ”, ha rivelato che solo il 6% degli italiani rispetto al 18% degli intervistati a livello globale, ha riscontrato difficoltà ad accedere ai servizi finanziari a causa di una valutazione fatta dai sistemi di scoring sulla base delle informazioni condivise sui social media. Sebbene i sistemi di scoring siano sempre più diffusi e già implementati in molti Paesi e settori industriali, la loro creazione richiede molta attenzione a causa delle conseguenze negative che potrebbero derivarne.

Per semplificare la vita delle persone, la quasi totalità dei servizi offerti online per gestire i diversi aspetti della propria vita quotidiana, dai social network fino ai conti bancari, si basano sui dati. Le informazioni personali, comprese quelle raccolte dalle attività sui social media, consentono alle aziende di offrire servizi personalizzati ai propri clienti attuali e potenziali e fornire loro un'esperienza migliore. Tuttavia, la valutazione del comportamento genera anche un punteggio di credito sociale che si basa su algoritmi automatizzati e che può incidere sulla vita privata. Il report di Kaspersky “Social credits and security: embracing the world of ratings”, raccoglie le esperienze di utenti che hanno vissuto questa esperienza.

Secondo i risultati emersi dall'indagine, il 6% degli italiani e 18% degli utenti a livello globale ha avuto difficoltà ad ottenere prestiti o mutui a causa delle informazioni raccolte dai loro account personali sui social media. I più penalizzati a livello globale sono stati i giovani tra i 25-34 anni (32%), che sono anche quelli che si affidano maggiormente a questi servizi. Guardando all’Italia, le fasce d’età tra i 17-24 anni e i 35-44 anni sono state quelle in cui più utenti hanno dichiarato di aver riscontrato questi problemi, con una percentuale del 7%. Sebbene esistono delle norme che regolano il credit scoring basato sul comportamento finanziario, non esiste, al contrario, un quadro di riferimento che offre agli utenti informazioni sui sistemi che raccolgono le informazioni personali dai profili online.

Inoltre, dall’indagine di Kaspersky è emerso che gli utenti sono disposti a condividere i propri dati sensibili per ricevere servizi speciali e avere accesso a tariffe agevolate e sconti. Nonostante questo, un numero significativo di utenti usa i social media con diffidenza, e alcuni potrebbero non consentire alle imprese di accedere alla propria vita personale. Ad esempio, il 28% degli italiani (26% a livello globale) ha affermato che non acconsentirebbe a condividere il proprio profilo social solo per ottenere un controllo più rapido della propria carta di credito. Una percentuale leggermente più bassa di italiani ha dichiarato di non essere a proprio agio nel condividere questo tipo di informazioni personali per assicurarsi un posto nella migliore delle scuole per i propri figli (26%) o per affittare un appartamento più bello (20%). Guardando ai dati a livello globale i numeri diminuiscono, rispettivamente, al 20% e al 18%.

“In un mondo che vira sempre più verso il digitale, i sistemi di social scoring si diffonderanno molto in fretta e non saranno più solo una scelta ma diventeranno parte integrante di diversi servizi. Tuttavia, l’indagine condotta a livello globale da Kaspersky evidenzia l’esistenza di un numero significativo di persone che non intende condividere le proprie informazioni private in cambio di una qualsiasi agevolazione. Gli sviluppatori di algoritmi AI per i sistemi di social rating non possono non tener conto di questa tendenza, e considerare gli interessi di tutti gli utenti così come le questioni legate alla fiducia e alla trasparenza”, ha dichiarato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky.

Mentre le aziende cercano di trarre nuovi vantaggi dalla tecnologia e dai dati degli utenti, questi ultimi sono sempre più attenti all’affidabilità delle aziende con cui decidono di condividere i propri dati. In questo scenario va anche considerato che le minacce informatiche continuano a diffondersi e proteggere le informazioni personali può costituire una grande sfida. Secondo l’indagine di Kaspersky, gli utenti affidano con maggiore serenità i propri dati a operatori sanitari, banche o compagnie di assicurazioni, piuttosto che ai governi. Solo il 22% degli italiani (contro il 19% a livello globale) ha dichiarato di non fidarsi di queste aziende o servizi mentre quasi la metà degli utenti italiani (43%), contro il 24% degli utenti a livello globale ha dichiarato di non fidarsi del proprio governo.

Il professor Chengyi Lin, Affiliate Professor of Strategy at INSEAD, ha dichiarato: “Il fine principale di un sistema si social rating è quantificare e accrescere il livello di fiducia sia nel mondo digitale che in quello fisico. Parallelamente, per funzionare, anche gli utenti devono fidarsi del sistema. Il livello di fiducia generale verso vari enti e verso il mondo digitale varia da Paese a Paese, a seconda del contesto economico, sociale e culturale. Pertanto, la decisione di progettare e implementare o meno un sistema di social scoring, dipende da ciascun Paese soprattutto se guardiamo al breve periodo. Oltre alle dovute preoccupazioni sulla riservatezza e la sicurezza dei dati, è necessario tenere in considerazione i compromessi a cui la società è disposta a scendere, l’ente che verrà scelto per progettare e dirigere il sistema, e in che modo questo sistema verrà implementato e gestito”.

Kaspersky raccomanda agli utenti di prendere le seguenti precauzioni prima di condividere online informazioni personali:

• Prestare attenzione alle informazioni personali condivise online e controllare quali servizi hanno accesso agli account personali. È possibile utilizzare il servizio Privacy Check di Kaspersky per scoprire come modificare le impostazioni di privacy dei servizi online per riavere il controllo dei propri dati personali.

• La condivisione ha i suoi vantaggi, ma solo se fatta con i servizi adatti. Partecipare a un sondaggio online può garantirci uno sconto sui prodotti del nostro brand preferito, ma vuol dire comunicare a un’azienda molte informazioni personali: è bene dunque mostrarsi prudenti quando si svolgono attività online.

• Utilizzare una soluzione di sicurezza affidabile per una protezione completa da una vasta gamma di minacce, come Kaspersky Security Cloud. La soluzione include anche molte funzioni a protezione della privacy online. Ad esempio, la funzione Do Not Track impedisce il caricamento di elementi di tracciamento che monitorano le azioni degli utenti sui siti Web e raccolgono informazioni personali.

Maggiori informazioni sul report sono disponibili alla pagina dedicata.

Informazioni su Kaspersky

Kaspersky è un’azienda di sicurezza informatica che opera a livello globale fondata nel 1997. La profonda competenza di Kaspersky in materia di threat intelligence e sicurezza si trasforma costantemente in soluzioni e servizi innovativi per proteggere le aziende, le infrastrutture critiche, i governi e gli utenti di tutto il mondo. L'ampio portfolio di soluzioni di sicurezza dell'azienda include la protezione degli Endpoint leader di settore e una serie di soluzioni e servizi specializzati per combattere le minacce digitali sofisticate e in continua evoluzione. Più di 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie di Kaspersky e aiutiamo 250.000 clienti aziendali a proteggere ciò che è per loro più importante. Per ulteriori informazioni: www.kaspersky.com/it

Contatto di redazione:

kaspersky@noesis.net

www.kaspersky.com/it

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