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India: Schroders, previsioni positive nel lungo periodo

05 febbraio 2019 | 12.06
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India: Schroders, previsioni positive nel lungo periodo

Il 2018 è stato un anno volatile per i mercati indiani e sembra che tale contesto non cambierà, almeno per la prima metà di quest’anno. Le elezioni generali si terranno ad aprile-maggio e i mercati favoriranno probabilmente un risultato elettorale che dia alla prossima amministrazione un mandato chiaro per governare. Le strutture di coalizione portano con sé il rischio di paralisi politica e potrebbero rallentare indirettamente i processi decisionali, impattando sulle performance dei mercati indiani. L’impatto dei risultati elettorali, tuttavia, tende a essere generalmente di breve termine e solitamente tali risultati vengono messi in ombra dallo stato dell’economia e dalla crescita degli utili societari.

Dal punto di vista macroeconomico, c’è ancora spazio per l’ottimismo. L’economia indiana secondo le aspettative dovrebbe raccogliere momentum, guidata dalla domanda di consumi, mentre il maggiore utilizzo delle capacità locali porterà a una spesa in conto capitale in aumento. Anche la natura “domestica” dell’economia indiana gioca a favore del Paese, e dovrebbe aiutarlo a uscire indenne dalla guerra commerciale tra Usa e Cina.

Il contesto di crescita è ulteriormente supportato da un’inflazione in rallentamento, grazie al crollo dei prezzi delle commodity, soprattutto del petrolio grezzo, dato che l’India è un importatore netto di petrolio. L’inflazione stabile e i migliori prezzi del petrolio hanno alleggerito la pressione sulla rupia indiana. Ciò dovrebbe permettere alla Reserve Bank of India (RBI) di evitare rialzi dei tassi di interesse. Da notare tuttavia che i prezzi saranno probabilmente molto volatili, viste le tensioni geopolitiche e il mismatch tra domanda e offerta.

Un altro sviluppo positivo riguarda il sistema bancario, che ha avuto difficoltà legate a prestiti deteriorati per un lungo periodo, e che ora si sta lentamente riprendendo. Intanto il Governo si sta muovendo per migliorare la competitività e la possibilità di avviare società. Questo ha aiutato ad attrarre l’attenzione dei flussi di capitali globali.

Ciò non implica che l’economia indiana non subirà venti contrari nel breve termine. La moderata inflazione del settore alimentare rappresenta una chiara indicazione delle difficoltà del settore rurale. Gli ampi miglioramenti dei prezzi minimi di supporto per i prodotti agricoli non hanno avuto un grande impatto. Allo stesso tempo, le necessità di credito rurale sono state colpite dalla disruption nei settori non bancari e finanziari. Con l’avvicinarsi delle elezioni, il Governo potrebbe ritornare verso spese populiste, mettendo i target fiscali a rischio.

Quali le implicazioni per i mercati indiani?

Riteniamo che le società di qualità, i migliori perfomer del 2018 nell’azionario, saranno resilienti nel 2019. I mercati sono diventati sempre più attenti, e le società di qualità hanno performato bene in maniera costante, nonostante i sentiment di mercato di breve termine. Ecco perché il nostro focus continua a essere sulle azioni con fondamentali solidi, una forte crescita degli utili e modelli di business di nicchia.

Sul fronte obbligazionario, il 2019 sarà probabilmente un anno migliore grazie ai prezzi del petrolio grezzo, a un contesto macroeconomico più stabile e all’alleggerimento delle pressioni sulla liquidità. Tuttavia, esistono rischi di downside all’orizzonte. La posizione fiscale potrebbe restare in eccesso a causa di una raccolta fiscale indiretta più bassa del previsto e alla crescita delle entrate non fiscali. Anche i potenziali cambiamenti all’interno della RBI, con il nuovo Governatore, potrebbero anche portare a incertezze di breve termine.

In generale, non pensiamo che ci sia un rischio materiale di instabilità finanziaria, il che significa che la RBI probabilmente manterrà il suo focus sull’inflazione. Con l’attuale traiettoria dell’inflazione e le proiezioni della Banca Centrale al 4% per quest’anno, non vediamo all’orizzonte movimenti significativi per il repo rate per il resto dell’anno finanziario.

Detto ciò, l’India continua a brillare tra i mercati emergenti. Rappresenta ancora una delle nazioni il cui Pil cresce più rapidamente, via via che la crescita nei mercati in via di sviluppo ha rallentato insieme all’economia globale. Inoltre, gli alti tassi reali e la valuta stabile rendono l’India una destinazione attraente per i debiti esteri.

I cambiamenti di lungo termine sembrano incoraggianti

Forse l’argomento più convincente per investire in India è il suo potenziale sul lungo termine. Il Governo ha intrapreso riforme importanti, anche se lentamente. Queste includono l’introduzione della tassazione sui beni e i servizi e un codice di bancarotta, la regolamentazione per il real estate e l’acquisizione di terreni e diritti sul lavoro. Sono stati fatti anche altri passi avanti, per esempio nella lotta alla corruzione e nell’indirizzare benefici diretti ai meno abbienti. L’inclusione finanziaria con l’aiuto di tecnologie di mobile low-cost e di Aadhaar, uno schema di identificazione biometrico, sono anch’essi di beneficio per la società.

La tecnologia in particolare ha trasformato il panorama societario. L’India ha ora il secondo bacino di utenza di internet per numero, aiutata da smartphone a prezzi abbordabili e dalle reti 4G. Il Paese è anche un leader nell’utilizzo di internet da mobile: quasi l’80% del traffico web è effettuato attraverso smartphone. Ciò sta facendo crescere modelli di business che mettono il mobile in primo piano, dando nuova forma alle industrie, compreso l’e-commerce e l’intrattenimento.

Inoltre, la tecnologia ha portato a cambiamenti importanti per le infrastrutture di pagamento. Aadhaar ha fornito il framework per un sistema nazionale di pagamenti digitali – l’Unified Payments Interface (UPI). Sin dalla sua nascita, l’UPI, che permette di trasferire denaro utilizzando smartphone, ha mostrato una crescita importante. E ciò dovrebbe aiutare a portare fette sempre maggiori di popolazione all’interno dell’economia formale. In generale, quindi, sul lungo termine l’India resta un caso di investimento molto attraente. La volatilità sui mercati nel breve termine potrebbe agitare gli investitori, tuttavia siamo convinti delle prospettive positive per il Paese nel lungo periodo.

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