Il business farmaceutico si riprogetta digitalmente. "La realtà è che le tecnologie digitali non trasformano un’azienda se il suo modello operativo non è progettato per accogliere l’innovazione digitale", spiega Paul Hudson, ceo di Novartis Pharmaceuticals, a 'Il Sole 24 Ore'. Secondo Hudson le aziende farmaceutiche potrebbero creare la propria economia di piattaforma. "Le piattaforme - sottolinea - sono una grande opportunità, l’importante però è capire come arrivarci e con quali strumenti".
"Con gli ampi set di dati accumulati negli studi clinci e le tecnologie su cui abbiamo investito - afferma il ceo del colosso svizzero a Roma per la WinConference - contiamo di guidare la rivoluzione digitale nel settore farmaceutico e posizionarci come un’azienda di medicine e data science. Per arrivare un giorno a progettare un farmaco 'in silico', sviluppato non in laboratorio ma al computer".
L’alleanza di Novartis con Science 37 va proprio in questa direzione. "Il modello di sperimentazioni futuristiche abilitate dalla tecnologia mira a rendere gli studi più accessibili, aprendo la partecipazione a comunità remote o sottoservite, contribuendo allo sviluppo di farmaci innovativi". "I nuovi studi decentrati Novartis - si spiega - dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno negli Stati Uniti nelle aree di dermatologia, neuroscienza e oncologia, sfruttando la tecnologia proprietaria Nora (Network oriented research assistant) di Science 37, che consente ai pazienti di partecipare agli studi utilizzando i dispositivi mobili e i servizi di telemedicina".
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