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Infantino: "Italia può fare di più contro il razzismo"

27 febbraio 2019 | 18.33
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Gianni Infantino (AFP PHOTO)
Gianni Infantino (AFP PHOTO)

"L’Italia può fare di più per il calcio e anche per il Paese riguardo al tema del razzismo. Se siamo più tolleranti viviamo tutti meglio". Così il presidente della Fifa, Gianni Infantino, in merito al problema del razzismo nel calcio italiano.

"Nel calcio ci sta lo sfottò, la presa in giro tra tifosi, però non bisogna oltrepassare il limite – aggiunge nella conferenza seguita all'Executive football summit di Roma – e col razzismo bisogna intervenire con fermezza, chiedendo aiuto alle autorità e al governo per togliere dagli stadi questi deficienti che usano violenza e che si comportano da razzisti, perché il calcio da solo non può occuparsi di queste questioni".

"Penso che il razzismo sia una piaga che va combattuta perché il calcio è un esempio, si vede e se ne parla ovunque e quindi dobbiamo essere tutti più attenti - prosegue Infantino -. La Figc ha preso misure molto importanti. Questo è un problema non solo del calcio ma della società, non solo italiana. E’ un problema che c’è in molti Paesi. Bisogna educare, abbassare i toni tutti quanti”.

Da Roma, poi, Infantino lancia l'idea di un Mondiale 'arabo' in Qatar nel 2022. "Vale la pena provarci", dice il presidente della Fifa in occasione dell''Executive Football Summit' nella Capitale. Il progetto di una rassegna iridata allargata per alcune partite ai paesi limitrofi al piccolo Stato sul Golfo Persico è la novità più importante, emersa dalla tre giorni romana della Fifa, ma anche quella di più difficile attuazione. Non solo per l'opposizione della Uefa a un Mondiale allargato da 32 a 48 squadre, ma soprattutto per le tensioni che al momento contraddistinguono i rapporti tra il Qatar e altri paesi confinanti, in primis l'Arabia Saudita. Secondo alcune indiscrezioni la Fifa avrebbe già ottenuto un'apertura da Kuwait e Oman, ma la strada è ancora lunga e il tempo stringe. "Dovremo decidere in ogni caso entro giugno di quest'anno perché poi in autunno iniziano le qualificazioni in alcune confederazioni. La situazione geopolitica è complessa, ma se Trump può incontrarsi con il presidente della Corea del Nord tutto è possibile", osserva Infantino con ottimismo, ricordando che il Mondiale del 2026 in Usa, Canada e Messico "già sarà a 48 squadre, perché quindi non provare a farlo prima? Il Qatar è aperto a studiare la questione, vediamo se lo sono anche i paesi limitrofi". E visto l'ultimo flop degli azzurri, esclusi dal Mondiale in Russia, Infantino ci scherza su: "Parliamo del Mondiale allargato perché vogliamo che partecipi anche l'Italia...".

Non manca un invito a stemperare le polemiche sul Var: "Cerchiamo di sostenere gli arbitri anche quando sbagliano in buona fede. E anche quando lo fanno contro la propria squadra del cuore. Ma sorvoliamo su questo, porca miseria...", sottolinea il presidente della Fifa e tifoso dell'Inter con un riferimento all'episodio che ha penalizzato i nerazzurri nel match contro la Fiorentina. "Chi mettiamo Gesù ad arbitrare? Sono esseri umani, arbitrare è difficilissimo. Se l'arbitro sbaglia una decisione che gli vogliamo sparare? Bisogna accettare l'errore".

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