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Influenza, 14% over 50 si fida poco dei vaccini

24 ottobre 2019 | 11.48
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Centro Vaccinale   - FOTOGRAMMA
Centro Vaccinale - FOTOGRAMMA

Il vaccino contro l'influenza ancora non convince del tutto gli italiani. A fronte del 32,7% degli over 50 che afferma di fidarsi "molto" delle vaccinazioni (la fiducia aumenta al 38,9% tra i laureati e al 40,8% tra i 65-74enni), la maggioranza (il 53,2%) si fida "abbastanza", mentre il 14,1% "poco" o "per niente". E' quanto emerge dalla seconda ricerca realizzata dal Censis con Sanofi Pasteur sulle opinioni sull'influenza e i comportamenti degli italiani over 50 e sulla propensione alla vaccinazione antinfluenzale, presentata oggi a Roma.

Ebbene, non è un caso che non decolli la copertura vaccinale tra gli anziani: tra gli over 65 (per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente e somministrata prevalentemente dal medico di famiglia), nella scorsa stagione 2018-2019 ha raggiunto il 53,1% (dato pressoché invariato rispetto alla stagione precedente: 52,7%). La graduale riduzione dopo il 2005-2006, periodo in cui la vaccinazione raggiunse il suo picco (68,3%), e la distanza dagli obiettivi del piano di copertura vaccinale, "possono dipendere dal grado di fiducia nel vaccino come strumento di prevenzione", afferma il Censis.

"Pur essendo la vaccinazione il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l'influenza e ridurne le complicanze, molti italiani continuano a sottovalutarla - ha detto Mario Merlo, General Manager di Sanofi-Pasteur, divisione vaccini di Sanofi - Ma i dati sulle coperture ci dicono anche che talvolta manca in Italia una visione a medio e lungo termine della sfida che l'influenza rappresenta. Ecco perché auspichiamo che possa migliorare la programmazione delle campagne antinfluenzali per aumentare le coperture e offrire un migliore servizio al cittadino. Un'alleanza multi-stakeholder come oggi avviene in Gran Bretagna, Australia e Canada, Paesi dove peraltro si registrano i più elevati tassi di copertura vaccinale".

"Programmare per tempo, anticipando ove possibile di qualche mese le fasi che vanno dall'approvvigionamento alla raccolta dei dati di copertura, renderebbe il sistema più virtuoso, garantendo a tutti i cittadini la possibilità di proteggersi da una patologia che ogni anno miete migliaia di vittime. I dati del Censis evidenziano la necessità di informare meglio i cittadini sui reali pericoli dell'influenza attraverso una comunicazione scientifica semplice e chiara", ha aggiunto Merlo.

"Nell'atteggiamento verso la vaccinazione antinfluenzale, ormai universalmente conosciuta come la principale strategia di difesa dall'influenza, emerge il tema chiave della propria personale percezione del rischio - ha commentato Ketty Vaccaro, responsabile dell'Area Welfare e Salute del Censis - Alla consapevolezza condivisa dalla maggioranza degli over 50 che l'influenza può rivelarsi una malattia grave per anziani e cronici, si associa una quota ancora maggiore (il 58%) che non la teme, anche tra i più anziani. Prevale - ha concluso - una concezione soggettiva dell'età e della propria vulnerabilità alla malattia, che impatta sull'approccio personale verso la vaccinazione e sulla scelta di vaccinarsi".

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