cerca CERCA
Giovedì 18 Aprile 2024
Aggiornato: 23:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Infortuni: Anmil, in crescita in primi 3 mesi 2017 anche casi mortali

17 maggio 2017 | 13.10
LETTURA: 6 minuti

Infortuni: Anmil, in crescita in primi 3 mesi 2017 anche casi mortali

In crescita nei primi 3 mesi del 2017 gli infortuni e i morti sul lavoro. E' quanto emerge dal primo Rapporto Anmil sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro, presentato oggi a Roma. Nel periodo 1° gennaio-31 marzo 2017 sono stati denunciati circa 161.600 infortuni, in crescita di 9.000 unità rispetto ai 152.600 dello stesso periodo dell’anno precedente, con un incremento pari a +5,9%.

La crescita degli infortuni sul lavoro risulta più consistente tra quelli cosiddetti 'in occasione di lavoro', passati da 132.500 a 138.900 (+6.400 casi), rispetto a quelli 'in itinere' saliti da 20.000 a 22.600 (+2.600). L’aumento ha interessato in misura maggiore la componente femminile (+7,0%) rispetto a quella maschile (+5,2%) ed è risultato particolarmente accentuato nelle regioni del Nord-Est (+8,8%) e del Nord-Ovest (+8,7%), mentre nelle altre aree geografiche si registrano incrementi di modesta rilevanza.

Per quanto riguarda le attività economiche, i confronti tra i due periodi a livello di singolo settore di attività economica risultano, allo stato attuate, scarsamente significativi e poco attendibili in quanto per gran parte dei casi denunciati non risulta ancora determinato il codice di attività economica.

Ancora più preoccupante, rileva l'Anmil, risulta l’andamento delle denunce degli infortuni mortali che fanno registrare un aumento pari a 8,0% (dai 176 casi dei primi 3 mesi del 2016 ai 190 dell’analogo periodo 2017). Vale a dire 14 vittime del lavoro in più. L’incremento dei decessi è avvenuto esclusivamente 'in occasione di lavoro' dove si è passati dai 130 morti del 2016 ai 147 del 2017; mentre per quelli 'in itinere' si registra un lieve calo di 3 casi (da 46 a 43). L’aumento ha interessato in misura molto maggiore la componente femminile che ha raddoppiato il numero dei decessi (da 15 a 30), mentre quella maschile è diminuita di 1 caso (da 161 a 160).

A livello territoriale, la crescita risulta diffusa, in misura più o meno intensa, in tutte le aree geografiche del Paese, tranne che al Centro dove si registra un calo di 10 unità (da 42 a 32). Per quanto riguarda le attività economiche, il confronto tra i due periodi evidenzia un sostanziale calo degli incidenti mortali in agricoltura (dai 23 casi del primo trimestre 2016 ai 13 del 2017); per gli altri principali settori di attività si registrano, invece, incrementi diffusi e percentualmente molto elevati (anche se in valore assoluto si tratta di variazioni non molto consistenti): trasporti +44,4%, commercio +37,5% e costruzioni +18,8%. Da notare che si tratta proprio di quei settori in cui si incominciano ad intravedere i primi timidi segnali di una lenta ripresa economica.

Dopo quasi un decennio di consistente crescita delle denunce, iniziatasi nel 2008 con l’emanazione della nuova 'Tabella delle malattie professionali', il fenomeno sembra arrestarsi sui valori di circa 60.000 casi annui protocollati dall'Inail nel 2016 (erano meno di 30.000 nel 2007); anzi, il primo trimestre 2017 segna una diminuzione del 3,9% che coinvolge anche le patologie dell'apparato muscolo scheletrico (-2,1) che finora erano state le protagoniste di questo enorme sviluppo delle patologie da lavoro.

"Il Rapporto annuale sulla Sicurezza sul lavoro -spiega il presidente nazionale Anmil, Franco Bettoni- intende fornire, a beneficio degli addetti ai lavori, dei tecnici, delle imprese e dei lavoratori, un servizio informativo aggiornato e completo, completamente gratuito, condensato in un unico volume facilmente consultabile". "La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro -ricorda- è ormai parte integrante della mission di Anmil onlus che, negli ultimi venti anni, ha intensificato notevolmente il proprio impegno in questo ambito, anche attraverso l’istituzione di una nuova unità operativa che opera in 4 aree strategiche di intervento: progettazione normativa e dialogo istituzionale; studio e ricerca in chiave nazionale, internazionale e comparata; formazione; divulgazione e sensibilizzazione culturale".

Il Rapporto, ricorda, "è un prodotto innovativo nello scenario nazionale ed europeo che si presenta come un 'annuario della sicurezza sul lavoro' attraverso il quale l’Associazione vuole analizzare, di anno in anno, i principali interventi del legislatore, della giurisprudenza, della prassi amministrativa e del mondo dello studio e della ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che hanno caratterizzato, in modo significativo, l’anno precedente e la metà dell’anno in corso". "Nel corso dei suoi quasi 74 anni di attività -continua Bettoni- Anmil ha monitorato costantemente l'evoluzione del fenomeno infortunistico e le situazioni di rischio in tutti settori produttivi, oltre che l'evoluzione del quadro normativo per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Abbiamo così osservato che, nonostante i numerosi sforzi fatti dal legislatore per migliorare l'apparato normativo in materia, i livelli di efficacia delle tutele restano ancora insoddisfacenti, specie in alcune aree del Paese ovvero in alcuni ambiti produttivi".

"Lo confermano in primo luogo -chiarisce- i dati statistici Inail e altrettanto gli esiti delle attività ispettive e di vigilanza, contenuti nel Rapporto dell’Ispettorato nazionale del Lavoro 2016. L'evidenza di tali problematiche ha portato l'Anmil ad indagare sulla ragione di questo scollamento tra regole formali e tutele sostanziali. Secondo noi, infatti, tale fenomeno può ricondursi solo in parte alla necessità di semplificazione e completamento della disciplina prevenzionistica, pur pressante nel nostro Paese. Non può negarsi infatti che esse restano tra le priorità dell’agenda del Legislatore".

Tutti sappiamo che, "a circa 10 anni dall’entrata in vigore del Testo unico sicurezza, sono ancora una ventina i provvedimenti da attuare e alcuni riguardano materie di grande rilievo. Né le più recenti riforme del mercato del lavoro hanno potuto contribuire significativamente a questo processo". "Sempre nell’ambito -osserva il presidente nazionale dell'Anmil- dell'attuazione della normativa, tutti noi siamo consapevoli di quanto sia importante riavviare il lavoro operativo commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro che stenta però a ripartire nella sua nuova composizione. Una circostanza quest’ultima che purtroppo lascia ancora in panchina l'Anmil, pur formalmente entrata a far parte della Commissione da settembre 2015, per effetto del Jobs Act e del nuovo articolo 6 del decreto legislativo 81 del 2008".

"Oltre a questi temi -avverte- c’è però anche un problema di natura culturale, collegato alla necessità di veicolare e diffondere al meglio i contenuti prescritti da norme complesse, attraverso strumenti agevoli, multilivello e gratuiti, alla portata di tutti: imprese pubbliche e private; lavoratori; addetti ai lavori; consulenti e professionisti. Ciò, tanto più se si tiene conto della rilevanza costituzionale e non negoziabile dei beni della vita e della salute della persona, alla cui tutela la materia è preposta".

"Ecco quindi -ribadisce- che il Rapporto Anmil si pone, non solo come un prodotto editoriale, ma come un innovativo veicolo culturale che intende contribuire, con la nostra impronta etica e sociale, all’innalzamento effettivo del livello di conoscenza e consapevolezza su una materia così eterogenea e complessa, caratterizzata come è dalla presenza di numerose norme, nonché di complesse interpretazioni, talvolta contraddittorie, non sempre direttamente fruibili dai soggetti che pure sono obbligati a rispettarle".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza