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Ponte Messina: Ingegneri, opera fattibile ma rivedere progetti ormai vecchi

09 novembre 2015 | 15.38
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Armando Zambrano, presidente Cni
Armando Zambrano, presidente Cni

Il ponte sullo Stretto di Messina è "tecnicamente fattibile, è un'opera per la quale abbiamo in Italia competenze e capacità, a partire da quelle sulle strutture antisismiche, e per la quale gli ingegneri italiani sono pronti a risolvere tutte le straordinarie sfide che pone. Ma per la quale sicuramente andranno rivisti, alla luce delle conoscenze tecnologiche e anche delle nuove norme, i progetti esistenti che sono vecchi di almeno 10 anni". Parola di Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, che commenta così con Labitalia le recenti affermazioni del premier Renzi, che ha riproposto la realizzazione del Ponte.

Zambrano tiene a evidenziare che "è necessario porre molta attenzione alle fasi preliminari, per evitare che poi, una volta iniziato, il progetto si fermi e non vada avanti". Un progetto che, secondo le 'vecchie' stime, ricorda Zambrano, "aveva un costo sui 5 miliardi e una previsione dei tempi di realizzazione intorno ai 7-8 anni".

Occorre oggi, spiega il presidente degli ingegneri italiani, "rivedere la progettazione anche alla luce della nuove Norme Tecniche delle Costruzioni che entreranno a breve in vigore e occorre anche considerare il Codice degli appalti".

E su quest'ultimo punto Zambrano muove un rilievo: "Bisognerebbe evitare di ricorrere a meccanismi che si sono rivelati pericolosi -dice- e cioè il contraente generale o l'appalto integrato. Sono procedure foriere di un numero eccessivo di varianti e anche di problemi di legalità".

Zambrano propone anche "qualche piccolo aggiustamento in termini di semplificazione in Conferenza dei Servizi, augurandoci anche che il ddl sui lavori pubblici e i relativi regolamenti siano approvati a breve". Per il presidente degli ingegneri italiani, "il Ponte sullo Stretto può essere anche un volano di sviluppo, ma solo se verrà usato per far lavorare progettisti italiani, evitando la concentrazione dei lavori nelle mani di pochissimi soggetti".

"E comunque prima di partire sarebbe opportuno -conclude Zambrano- un confronto col Consiglio nazionale degli ingegneri che ha fatto tantissimi studi e che può dare un contributo importante perché il Ponte sia davvero un'occasione di sviluppo e lavoro".

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