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Ingerisce ovuli di droga per portarli da Barcellona a Roma ma si sente male e chiama la polizia

05 settembre 2015 | 10.25
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Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Vola da Barcellona a Roma dopo aver ingerito decine di ovuli di stupefacente, ma, giunta nella Capitale, un malore la costringe a chiamare i soccorsi. In manette è finita una 24enne nigeriana. A quanto riferisce la polizia, nelle prime ore della scorsa notte la donna, che si trovava in un appartamento nella zona di San Basilio, ha deciso di chiamare il 113 chiedendo aiuto per un malore.

Gli agenti, arrivati sul posto insieme al personale medico del 118, hanno iniziato a bussare insistentemente alla porta. Solo dopo diverso tempo una donna in evidente stato confusionale è riuscita ad aprire. La giovane, in preda ad una fortissima agitazione, ha iniziato a gridare e a chiedere aiuto, affermando di avere la chiara sensazione di essere in procinto di morire. Trasportata in ambulanza presso l’ospedale Sandro Pertini, i medici hanno iniziato a praticarle le prime cure e ad effettuare i necessari controlli. Dall’accertamento radiografico è emerso che all’interno dell’intestino erano presenti numerosi involucri di forma ovale.

A quel punto la donna ha confessato ai poliziotti dei Commissariati S. Basilio e S. Ippolito, presenti in ospedale, di aver ingerito qualche giorno prima alcune decine di ovuli di shaboo, spinta dal suo fidanzato mentre si trovava in un hotel di Barcellona, e di aver fatto poi ritorno con un volo aereo nella Capitale.

A seguito delle cure mediche ricevute O.F., 24enne nigeriana, ha iniziato pian piano a tranquillizzarsi e ad espellere gli ovuli ingeriti.

Nel frattempo gli agenti della polizia hanno effettuato una perquisizione presso la sua abitazione, rinvenendo tra l’altro una cospicua somma di danaro ed un kg di polvere bianca, che dovrà poi essere analizzata per stabilirne la natura, oltre a diverse scatole di lassativi.

La donna, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, non appena i medici riterranno opportuno dimetterla sarà trasportata presso l’istituto penitenziario di Rebibbia, per rispondere di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.

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