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Ambiente: inquinamento domestico, quasi 9 italiani su 10 ne sanno poco o nulla

11 ottobre 2017 | 11.30
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Inquinamento indoor, ovvero le minacce che si nascondono tra le mura domestiche. Ma quanto ne sanno gli italiani? Secondo l'ultima ricerca effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni, il 52% degli italiani ammette di averne una conoscenza limitata e addirittura più di uno su tre (35%) ne ignora del tutto l’esistenza. Tra le minacce domestiche più temute dagli italiani, si collocano ai primi posti la presenza di sostanze nocive nell’aria (57%), l’inquinamento e le alterazioni dell’acqua (56%) e le fughe di gas (55%).

Preoccupano anche i campi elettromagnetici, generati ad esempio dai dispositivi wi-fi o telefoni cellulari (41%), mentre solo il 24% dei connazionali si dice spaventato dagli allergeni, come i comuni acari della polvere.

Ma come affrontare i problemi legati all’inquinamento domestico? Secondo gli intervistati, un approccio 'fai da te' può essere efficace, areando spesso gli ambienti di casa (60%) e curandone l’igiene e la pulizia (58%). Per contrastare poi le radiazioni derivanti dalle nuove tecnologie, il 47% pensa sia opportuno spegnere tutti i dispositivi elettronici durante le ore notturne o quando non sono utilizzati.

Meno numerosi, invece, gli italiani che, oltre alle buone abitudini quotidiane, penserebbero di intervenire installando e cambiando regolarmente i filtri per l’aria (25%) o acquistando un depuratore dell’acqua (24%).

Ed è proprio l’acqua potabile di casa che divide gli italiani. Se il 57% dei connazionali dichiara di bere abitualmente quella del rubinetto, il 43% preferisce quella in bottiglia, e uno dei motivi è la poca fiducia nella qualità e salubrità.

Prevenire, però, è possibile, e conoscere è il miglior modo per contrastare queste minacce, secondo quanto sostiene quasi l’80% degli italiani. Come? Il 40% vorrebbe ricevere informazioni utili dalle istituzioni, il 30% si affiderebbe invece a dispositivi tecnologici in grado di fare un check-up della propria casa e il 9% richiederebbe l’intervento di personale a domicilio per rilevazioni e mappature.

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