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'Insegnare a sparare nelle scuole', Fazzolari smentisce e querela

07 febbraio 2023 | 10.53
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Il sottosegretario replica a un articolo apparso su La Stampa su un 'progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole': "Ridicolo e infondato, notizia inventata". Opposizioni all'attacco

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"L’articolo apparso oggi sul quotidiano 'La Stampa' nel quale si sostiene che io vorrei 'insegnare a sparare nelle scuole' è ridicolo e infondato. La chiacchierata tra me e il generale Federici, consigliere militare del presidente Meloni che il giornalista crede di aver carpito come uno scoop verteva su tutt’altro". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari smentisce quella che definisce una "notizia inventata" e, come riportano fonti a lui vicine, sta querelando la testata per l'articolo che lo vede protagonista.

"La conversazione fra me e l’addetto militare del Presidente Meloni - spiega Fazzolari in diretta ad Agorà su Rai3 - verteva su tutt’altro e cioè sull’esigenza di creare un tavolo che riguarda l’addestramento di Forze di Polizia e Forze Armate per vedere quale è lo stato di addestramento dei nostri Corpi armati e la possibilità di creare dei canali privilegiati di assunzione nelle Forze di Polizia e nelle Forze Armate per quelle discipline sportive reputate attinenti. Facciamo degli esempi. Paracadutismo, Subacquea, Alpinismo, Tiro sono discipline, pur se non olimpiche, attinenti alle attività che svolgono le Forze Armate e le Forze di Polizia".

"E quindi potrebbe essere una buona idea prevedere oltre ai corsi sportivi militari, di Polizia ecc. che hanno una funzione di immagine anche un’attività che coinvolga i nostri sportivi per materia attinente. Questa era la nostra conversazione su due punti che vogliamo proseguire perché sono di buon senso. La faccenda di insegnare Tiro nelle scuole - conclude - è una cosa inventata dai giornalisti, smentita alle 8 del mattino e purtroppo continuata a rimbalzare nonostante una smentita ben chiara riportata da tutte le agenzie nazionali”.

Ha scritto 'La Stampa' nell'edizione odierna: "Il fatto che svela le intenzioni del numero due di Giorgia Meloni va in scena nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, ieri. Sono appena terminate le dichiarazioni congiunte della premier e del primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali, Fazzolari si fionda a parlare con il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente del Consiglio. Ed ecco cosa gli dice: 'Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C'è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale. È un'attività che io penso meriti la stessa dignità degli altri sport'".

Le opposizioni sono andate all'attacco. "Fazzolari vuole che nelle scuole si insegni a sparare? Crosetto spinge per gli investimenti militari, per la caccia vogliono farla negli spazi urbani, l'amore per le armi di Fratelli d'Italia mi sembra evidente" ha detto Giuseppe Conte, ospite di Agorà, su Rai3.

"Avete scambiato il governo del Paese per un’assemblea del Fuan? Volete trasformare l’Italia nell’incubo trumpiano di disuguaglianze e notizie false contro gli oppositori. Ora anche armi" ha dichiarato in un tweet il vicesegretario del Pd e vicecapogruppo alla Camera Peppe Provenzano, preannunciando sul tema una interrogazione parlamentare.

"Fazzolari propone di insegnare a sparare nelle scuole! Insomma, libro e moschetto. Invece di ridurre le troppe armi in giro, ecco l’educazione civica di questa destra" ha twittato il senatore del Pd Walter Verini.

Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia Viva in Senato, si augura che "la smentita di Fazzolari corrisponda al vero perché saremmo di fronte all’assurdo: tagliare la 18app da un lato e promuovere il tiro a segno nelle scuole dall’altro. Meno libri, più armi”.

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