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Internet, una 'Bankitalia dei dati' per rendere il cloud sicuro eterno

06 settembre 2016 | 18.09
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Una 'Banca d’Italia dei dati', che nel caveau abbia server al posto di soldi e che garantisca per sempre l’esistenza della vita digitale dei cittadini. Perché è lo Stato l’unico che può farlo. L’idea la lancia Simone Bonannini, ad di Interoute Italia, affrontando con l’Adnkronos un tema che lo stesso manager definisce "sottovalutato da chi governa", perché "in Parlamento si pensa troppo alla burocrazia e agli interessi personali e non si guarda al futuro".

"All’esistenza dei dati delle persone deve pensarci lo Stato. Il data center dove sono immagazzinati i dati deve essere un bene di Stato, l’infrastruttura deve essere di sua proprietà. E’ l’unico che può garantire per sempre il mantenimento di tutte le informazioni vitali di una persona. Non parlo solo di dati anagrafici e amministrativi, ma anche delle semplici fotografie, perché anche la vita privata dei cittadini è un bene che un governo deve tutelare", spiega Bonannini. "Insomma - aggiunge - dobbiamo ritornare a rendere fisico ciò che è oggi è troppo virtuale".

All’interno di questa 'Bankitalia dei dati', lo Stato dovrà "ospitare i servizi cloud delle varie società, che dovranno garantire la loro integrità, la continuità e anche un altro importante aspetto, quello della compatibilità con gli standard, che sicuramente tra 50 anni se non prima potranno cambiare. Lo Stato dovrà e potrà monitorare il lavoro dei provider e dovrà fare controlli non sui contenuti, che sono coperti da privacy, ma sul dato fisico: se questo può essere spostato, copiato in sicurezza, se è protetto sufficientemente".

In questo modo, spiega Bonannini, se il provider che gestisce il servizio, grande o piccolo che sia, dovesse fallire "si potrà avere il tempo di salvaguardare e spostare su altri server i dati prima che un liquidatore metta i sigilli e blocchi tutto". Il problema dello stop a i dati "riguarda soprattutto le imprese. Pensiamo a tutte le email lavorative, ai contratti, alla fatturazione, al software gestionale di un’impresa. Se salta lo spazio cloud cosa fanno le aziende? Se perdono i dati, a fine anno come giustificano l’impossibilità di fare il bilancio perché hanno perso le informazioni?", si chiede il top manager spostando così la questione anche sul tessuto produttivo del Paese.

"Uno Stato nella realtà è fatto dalle persone, dall’identità del popolo. Anche la più povera delle nazioni è comunque uno Stato, che durerà per sempre. Per questo motivo le vite di ognuno di noi e delle nostre aziende dovranno essere garantite in questo modo. Oggi non viene fatto e ci si dimentica che ci sono libri che non sono mai esistiti sulla carta, fotografie che non sono mai state stampate. Queste cose come le tramandi? Un Paese senza passato non esiste", conclude Bonannini.

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