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Intesa Sanpaolo, nel primo semestre utile sale a 2,26 mld

31 luglio 2019 | 18.05
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Intesa Sanpaolo, nel primo semestre utile sale a 2,26 mld

Intesa Sanpaolo archivia il primo semestre dell'anno con un utile netto di 2,26 miliardi di euro, in aumento del 4% su base annua. E nel secondo trimestre il risultato netto è di 1,2 miliardi, in incremento del 15,8% rispetto allo stesso periodo del 2018. "Il miglior risultato dal 2008", ha commentato il consigliere delegato della banca, Carlo Messina, confermando un aumento dell'utile a fine anno e la distribuzione di un dividendo "significativo", pari a un pay out ratio dell’80%. Sul fronte della solidità patrimoniale alla fine di giugno il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime si attesta al 13,9% e il Cet 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2019 al 13,6%, rispetto a un requisito Srep da rispettare nel 2019 rispettivamente del 9,36% e dell’8,96%.

Nei primi sei mesi dell'anno gli i nteressi netti di Intesa Sanpaolo ammontano a 3.517 milioni di euro, in diminuzione del 4,7%, con le commissioni nette a quota 3.875 milioni, in calo del 4,1%. Il cost/income ratio è in lieve aumento al 49,3%, rispetto al 49% del primo semestre 2018. E dopo 15 trimestri consecutivi di calo dal picco del 2015 lo stock dei crediti deteriorati è̀ stato ridotto di 33 miliardi, al livello più basso dal 2009, con un calo di 1,7 miliardi nel corso del primo semestre del 2019. Rispetto alla fine del 2018 lo stock di crediti deteriorati scende a giugno del 4,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 3,7% al netto.

Sempre sul fronte dei crediti difficili Intesa Sanpaolo e Prelios hanno firmato un accordo vincolante per costituire una partnership sugli Utp, gli 'unlikely to pay', i crediti classificati come inadempienze probabili. L'accordo, che si aggiunge alla partnership sui crediti in sofferenza siglata con Intrum nel 2018, prevede un contratto di durata decennale per il servicing di crediti Utp del segmento Corporate e Sme di Intesa Sanpaolo da parte di Prelios, con un portafoglio iniziale di circa 6,7 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore, a condizioni di mercato. Inoltre è prevista la cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti Utp del segmento Corporate e Sme della banca per circa 3 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore, a un prezzo di circa 2 miliardi di euro, in linea con il valore di carico. "Un’operazione innovativa, attraverso la quale confermiamo ancora una volta la nostra capacità di essere apripista nella gestione e riduzione dei crediti deteriorati, come già accaduto nella partnership con Intrum", l'ha definita Messina.

Tenendo conto di questa cessione l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi si ridurrebbe dall’8,4% al 7,7% al lordo delle rettifiche di valore, dal 4,1% al 3,6% al netto, e nei primi 18 mesi del piano di impresa 2018-2021 si realizzerebbe circa l’80% dell’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati previsto per l’intero quadriennio.

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