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Messina: "Per Generali-Intesa serve tempo, è caso di studio"

03 febbraio 2017 | 19.25
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Un 'caso di studio' a cui dedicare tutto il tempo necessario. Intesa Sanpaolo frena sul dossier Generali e raffredda le aspettative del mercato, in attesa del lancio di un'offerta di scambio sul gruppo assicurativo. In mattinata Intesa Sanpaolo ha derubricato a 'case study' una possibile combinazione industriale con Generali e nel pomeriggio il consigliere delegato dell'istituto, Carlo Messina, in conference call con gli analisti sui conti del 2016, pur non smentendo un interesse per l'operazione, ha chiarito che la banca si prenderà "tutto il tempo necessario per effettuare una valutazione ampia e solida".

Dichiarazioni che hanno raffreddato le attese degli operatori del mercato. Con effetti immediati a Piazza Affari. Il titolo di Intesa Sanpaolo, penalizzato nelle ultime sedute, ha guadagnato il 2,66% a 2,23 euro. Fiacca invece Generali, in rialzo dello 0,27% a 14,98 euro.

A spingere in borsa Intesa Sanpaolo anche i conti del 2016, che si è chiuso con un utile netto di 3,11 miliardi di euro, in aumento del 13,6% su base annua. Il cda ha deliberato di proporre all'assemblea dei soci la distribuzione di 17,8 centesimi di euro per azione ordinaria e 18,9 centesimi per azione di risparmio per un ammontare cash di 3 miliardi di dividendi. Un primato fra i concorrenti europei, sia per l'ammontare in contanti della cedola sia per il dividend yield.

Messina ha chiarito al mercato che ogni possibile operazione straordinaria dovrà essere "coerente" con gli obiettivi del piano strategico e "neutra" sul patrimonio e che in ogni caso non sarà richiesto alcun arbitraggio di capitale, incluso il 'compromesso danese', la clausola per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale. Il ceo della banca ha sottolineato che sul "caso di studio specifico" relativo alle Generali "attualmente siamo soltanto al secondo passo dell'analisi. Stiamo ancora verificando se le potenziali combinazioni industriali che coinvolgono Assicurazioni Generali siano rispondenti alle priorità strategiche indicate nel piano d’impresa".

Una volta completata la valutazione, ha spiegato, "saremo in grado di verificare se questa opzione industriale merita effettivamente di entrare nell'ultima fase dell'analisi", che "è quella di definire un progetto di struttura della possibile transazione, soggetta ai vincoli che abbiamo stabilito in termini di adeguatezza patrimoniale e di creazione e distribuzione di valore per i nostri azionisti", che per Messina è "la prima priorità". Sull'ipotesi di operazione è intervenuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che a margine del vertice informale dei capi di Stato e di governo a Malta ha definito di "importanza notevolissima" la vicenda, ma il governo non interferisce "minimanente".

Confermato per il quadriennio 2014-2017 l'impegno alla distribuzione di 10 miliardi di euro di dividendi cash complessivi, come indicato nel piano di impresa. E nel 2017 Intesa Sanpaolo, si spiega dall'istituto, attende "un aumento del risultato della gestione operativa, conseguente alla crescita dei ricavi e al continuo cost management, e del risultato lordo, con una riduzione del costo del rischio".

L’utile netto del 2016 del gruppo, escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, si attesta a 3,67 miliardi, in aumento dai 3,09 miliardi del 2015. Nel quarto trimestre dello scorso esercizio Intesa Sanpaolo ha registrato un utile netto di 776 milioni, in aumento dai 628 milioni del terzo trimestre 2016 e dai 13 milioni dello stesso mese del 2015. Quanto ai coefficienti patrimoniali a fine anno il common equity ratio, tenendo conto dei dividendi maturati, si attesta al 12,9% a regime e al 12,7% con i criteri transitori.

In miglioramento il trend del credito. Lo stock di crediti deteriorati è sceso del 4,1% rispetto a settembre 2016 e del 10% rispetto a dicembre 2015 al netto delle rettifiche di valore. Lo stock è diminuito del 2,6% rispetto allo scorso settembre e del 7,9% rispetto a fine 2015 al lordo delle rettifiche di valore, mentre il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati sale al 48,8%. Intesa Sanpaolo ha deciso di svalutare la propria partecipazione di 686 milioni di euro nel fondo Atlante per 227 milioni prima delle tasse. Inoltre il gruppo bancario ha stabilito di cedere il 4,88% del capitale della Banca d'Italia per 366 milioni ad alcuni azionisti, come Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, e fondi pensione. Dopo l'operazione la quota detenuta nell'istituto di via Nazionale scenderà al 27,81% con l'obiettivo di Intesa Sanpaolo di ridurre la partecipazione entro la soglia del 3%.

Soddisfatto dei risultati il ceo Messina. I risultati del 2016 "rappresentano la conferma della capacità della nostra banca di conseguire, in termini organici, risultati molto robusti anche in uno scenario molto meno favorevole rispetto a quanto previsto nel piano d’impresa". In un contesto "di notevole complessità abbiamo mantenuto i nostri impegni nell’erogazione di dividendi: distribuiremo 3 miliardi a valere sul 2016. Ciò consentirà di raggiungere la somma di 6,6 miliardi di dividendi assegnati ai nostri azionisti nei primi tre anni del piano di impresa, superando così di 600 milioni la cifra prevista".

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