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Scrittori: l'ispanista Liano, il Pasolini messicano Paz dimenticato in Italia

19 febbraio 2014 | 17.02
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Un grande poeta tutto sommato dimenticato in Italia. Un interprete della società messicana e latino americana "che ricorda molto Pierpaolo Pasolini. Un autore che non si pubblica perché la poesia non trova più spazio nel catalogo delle case editrici, salvo in quello di alcuni editori coraggiosi che rischiano". Ma anche "un intellettuale a tutto tondo, uno dei più importanti dell'area ispanica, attento alle correnti occidentali che ha spiegato in diversi saggi in lingua spagnola". Così Dante Josè Liano, guatemalteco, ordinario di Lingua e Letterature Ispano-americane all'Università Cattolica di Milano, tratteggia con l'Adnkronos la figura del premio Nobel per la Letteratura (1990) Octavio Paz, poeta, scrittore e diplomatico di cui il prossimo 31 marzo cadrà il centenario dalla nascita.

Considerato uno dei poeti di lingua spagnola più importanti della seconda metà del Novecento, superato nella fama soltanto da pezzi da novanta come Pablo Neruda, Paz "ha dato alla poesia di lingua spagnola il carattere dell'essenzialità. La sua poesia si è nutrita molto del surrealismo e, attraverso il filtro dei versi orientali, è riuscita a rinnovare la poesia messicana legata troppo alla retorica". Il Nobel è poco pubblicato in Italia, ne' lo sarà in modo particolare in occasione del centenario, insiste Liano, "perché la poesia viene quasi del tutto ignorata: non viene proposto, almeno dalle case editrici più grandi, alcuno dei grandi autori spagnoli o sudamericani. Una scelta che risponde al fatto che viviamo in una società molto materialista in cui l'economia spicca nella gerarchia degli interessi".

Al contrario Paz, di cui l'editore milanese Se ha mandato in libreria alla fine dell'anno scorso il saggio 'Il labirinto della solitudine' e di cui pubblicherà, probabilmente entro l'estate, 'La duplice fiamma. Amore ed erotismo', "è stato un intellettuale a tutto tondo. Non ha ignorato psicanalisi, marxismo, strutturalismo, riversando tutte queste discipline in saggi interessanti in cui ha interpretato sia la realtà messicana sia la realtà ispano americana". Non solo: Liano sottolinea che Paz è stato anche "un influente uomo di pensiero in Messico che ha condizionato molto la storia culturale e politica. E' stato un intellettuale di stampo europeo che ricorda molto lo stile di Pierpaolo Pasolini. Ha partecipato alla vita politica nel senso più nobile: non ha mai ricoperto incarichi di governo, ma ha partecipato all'elaborazione della politica messicana". E, proprio restando ancorati alla politico, Liano conclude ricordando che "era liberale e che sognò una società più integrata dal punto vista culturale in cui fossero eliminate le disuguaglianze che caratterizzano il Sudamerica".

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