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Festival Cannes: Cronenberg sulla Croisette con le sue 'Maps' hollywoodiane

19 maggio 2014 | 17.35
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''Credo che tutti i miei film siano divertenti: questo non fa eccezione. Mi dicono che dovrei fare davvero una commedia, ma questa che cos'è, se non una divina commedia''. Parola di David Cronenberg, che ritorna a Cannes, in Concorso, con 'Maps to the Stars', un film che combinando critica sullo showbiz e dramma familiare prende di mira la Hollywood contemporanea dominata da droga, paranoia, avidità e incesto. All star il cast, presente sulla Croisette: Robert Pattinson, Julianne Moore, Mia Wasikowska, John Cusack e molti altri. Tutti condividono il divertimento del regista, sebbene Cusack precisi: ''Ho pensato fosse un ecosistema che mi è molto familiare, un ecosistema di paura, avidità e disperazione''. Se Pattinson ricorda la sua partecipazione in Cosmopolis di Cronenberg, sempre qui a Cannes due anni fa: ''Mi sento a casa con lui'', Julianne Moore trova che ''lo humour sia dappertutto, in ogni cosa'' e non vuole puntare il dito contro Hollywood: ''Amo il movie business, non sono qui per screditarlo'', mentre Cronenberg allarga gli orizzonti del film: ''Si potrebbe ambientarlo a Washington, Wall Street, la Silicon Valley, in qualsiasi posto dove c'è gente disperata, ambiziosa, avida e impaurita: praticamente ovunque''. E la Moore rincara: ''Il motivo per cui diamo valore al cinema, alla letteratura è perché ci raccontano storie sulle nostre vite, su ciò che siamo''.

Non sono mancati, in conferenza stampa, momenti divertenti: ''E' il Genie che mi hanno dato per Spider quello che ho usato'', ghigna Cronenberg della statuetta impiegata nel film in modo ultraviolento. Ma la Palma della risata spetta a Pattinson, di cui si ricorda l'amplesso che consumava con Juliette Binoche nella limo di Cosmopolis, mentre stavolta gli tocca la Moore: quale attrice è stata la migliore? La stampa e Pattinson scoppiano a ridere, l'attore risponde faticosamente: ''Meritano tutte due 7. Ovviamente Julianne è stata un'esperienza splendida…''. Sul sesso in auto ritorna anche Cronenberg, che da Crash a questo Maps ne sa qualcosa: ''C'è un'intera generazione di americani concepita sulle Ford anni '50, parte della rivoluzione sessuale è arrivata in macchina: libertà, ragazzi in fuga on the road dai propri genitori. Io non ho inventato nulla, e perché non bisognerebbe fare sesso in auto? Ci sono in giro macchine così meravigliose''.

A scrivere la sceneggiatura originale Bruce Wagner (la miniseries Wild Palms e il romanzo Force Majeure): ''Uno scrittore lotta per non esistere'', mentre il quarto d'ora di celebrità che Andy Warhol pronosticava per tutti va rivisto: ''Credo che in futuro tutti saranno famosi per tutto il tempo, almeno in termini di necessità e disperazione''.

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