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Tutto pronto per salvare la Domus Aurea, ma servono i mecenati

18 giugno 2014 | 18.11
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Il progetto di risanamento della villa urbana di Nerone prevede un investimento di 31 milioni di euro, quattro anni di lavori, e la trasformazione in giardino di parte del parco di Colle Oppio. Franceschini: “Scandaloso se i privati non intervenissero”

Tutto pronto per salvare la Domus Aurea, ma servono i mecenati

Tutto pronto per salvare la Domus Aurea, la straordinaria villa urbana fatta costruire da Nerone dopo l’incendio di Roma del 64 d.C., ma servono i mecenati. Per riaprire il monumento, infatti, ci vorranno 4 anni e 31 milioni di euro, con una spesa annuale compresa fra i 7 e gli 8 milioni. A prevedere questi tempi e questi costi è il progetto di risanamento dell’area superiore della Domus Aurea, che comprende parte del parco di Colle Oppio, presentato oggi dal soprintendente per i Beni Archeologici di Roma e di Ostia Antica, Mariarosaria Barbera, dal direttore del monumento e coordinatore generale della progettazione, Fedora Filippi e dal direttore generale per le antichità del Mibact, Luigi Malnati. Alla presentazione ha partecipato anche il ministro per i Beni culturali e il Turismo, Dario Franceschini.

Il ministro ha lanciato un appello ai privati sottolineando che “sarebbe scandaloso se non intervenissero”, anche perché “con il decreto Art Bonus non ci sono più alibi”. “Lo Stato non si sottrarrà”, ha comunque precisato Franceschini, evidenziando però che sul progetto della Domus Aurea “si punteranno gli occhi di tutto il mondo” e spiegando che con il decreto Art Bonus è possibile “detrarre il 65% delle donazioni in favore del recupero e della valorizzazione dei beni culturali”.

Attualmente nel sito sono attivi 13 cantieri con circa 70 tecnici al lavoro all’interno del monumento per il consolidamento della struttura e il restauro dell’apparato decorativo. Ma per la riapertura e il definitivo salvataggio del palazzo di Nerone è fondamentale l’attuazione del progetto presentato oggi, per la cui realizzazione serve il reperimento dei finanziamenti. Si partirà con l’integrale rimozione dell’attuale area verde che sovrasta il monumento, con lo scavo archeologico e l’esposizione della superficie antica della Domus Aurea, e con l’attività di consolidamento. Sarà anche approntato un ‘Sistema Integrato di Protezione’ che connetterà la Domus Aurea al nuovo giardino.

L’area interessata è di circa 16mila metri quadrati, prevede uno scavo archeologico di circa 36mila metri cubi, con un costo medio pari a circa 2mila euro al metro quadrato. Il progetto sarà articolato in 22 bacini a funzionalità autonoma e sette lotti per altrettante fasi lavorative. In sostanza, l’area interessata al progetto, dove attualmente sorgono alberi ad alto fusto che costituiscono parte dell’attuale parco di Colle Oppio, sarà trasformata in un giardino che, a detta della Soprintendenza, richiamerà nei tracciati e nelle forme, il disegno geometrico dei giardini antichi. Ma la sua struttura sarà indissolubilmente legata al sistema di smaltimento delle acque.

Attualmente infatti, il terreno che ricopre la Domus Aurea ha una profondità di oltre tre metri. La nuova quota del piano di calpestio del giardino, invece, torna al livello dell’età traianea, con un alleggerimento della terra e un substrato di materiali che favoriscono il mantenimento di umidità e temperatura tali da tutelare le preziose decorazioni del monumento.

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