"Se si ritiene che è sbagliato rivendicare i diritti dei lavoratori utilizzando come arma un diritto sancito dallo statuto dei lavoratori non sarò certo io a creare nocumento all'organizzazione nella quale milito. Così, alla luce delle considerazioni del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ho dato le dimissioni con effetto immediato da segretario della locale struttura sindacale Cisl di Pompei". La decisione è presa. E Antonio Pepe non ha dubbi.
"A seguito dell'eco che le assemblee sindacali hanno avuto sulla stampa nazionale, considerando il risultato ottenuto con l'ottimizzazione del servizio di vigilanza dell'area archeologica di Pompei, con l'attuazione di un primo intervento per il riequilibrio del carico di lavoro a favore dei lavoratori e che consentirà una maggiore fruibilità del sito - scandisce Pepe - si prende atto delle difficoltà che le assemblee hanno determinato, tra l'altro a livello Confederale della Cisl. L'obiettivo delle assemblee era e rimane il rispetto dei diritti dei lavoratori, troppe volte disattesi".
Pepe sottolinea di aver dato le dimissioni "con serenità e grande senso di responsabilità, certo che le annose problematiche dei lavoratori di Pompei, ora ufficialmente all'attenzione del responsabile massimo della Cisl verranno risolte in breve tempo e senza dover adottare nessuna iniziativa di lotta. In questo momento che la Soprintendenza è in difficoltà a far decollare i lavori di restauro programmati dal Grande Progetto Pompei, non vorrei essere io a fare da capro espiatorio, per distogliere l'attenzione dal vero problema che affligge l'area archeologica di Pompei. Comunque, non abbandonerò i lavoratori che mi hanno dato il mandato a rappresentarli sia nella Rsu che come Rls (rappresentante per la sicurezza dei lavoratori) perché votato dai lavoratori", conclude Pepe.
