E' morto Manlio Sgalambro. Noto al grande pubblico soprattutto per la sua ventennale collaborazione con Franco Battiato, Sgalambro, nato a Lentini il 9 dicembre 1924, era un filosofo, scrittore, poeta e cantautore.
La sua opera filosofica ha un netto orientamento nichilista e risente delle influenze, fra gli altri, di Friedrich Nietzsche ed Emil Cioran.
A partire dal 1994, ha collaborato a gran parte dei progetti di Battiato. Dal 1998 ha scritto testi di canzoni anche per Patty Pravo, Alice, Fiorella Mannoia, Carmen Consoli, Milva e Adriano Celentano.
Andando a ritroso, Sgalambro si è iscritto nel '47 all'Università degli studi di Catania spiegando più tardi la sua specifica scelta in questo modo: "All'università decisi di non iscrivermi a Filosofia perché la coltivavo già autonomamente. Mi piaceva il diritto penale e per questo scelsi la facoltà di Giurisprudenza". Dal '59, con Sebastiano Addamo, ha scritto per il periodico 'Incidenze' e poi per la rivista Tempo presente. Nel '63, a 39 anni, si è sposato.
Alla fine degli anni settanta ha organizzato il suo pensiero in un'opera sistematica e ha mandato il suo primo libro, 'La morte del sole' alla casa editrice Adelphi. Con lo stesso editore, ha pubblicato poi 'Trattato dell'empietà', 'Anatol', 'Del pensare breve', 'Dialogo teologico', 'Dell'indifferenza in materia di società', 'La consolazione', 'Trattato dell'età', 'De mundo pessimo', 'La conoscenza del peggio e Del delitto'.
Negli anni novanta, ha avviato una piccola attività editoriale a Catania con un po' di amici, la De Martinis, occupandosi di saggistica, pubblicando un paio di propri testi (Dialogo sul comunismo e Contro la musica) e ristampando alcune opere di Giulio Cesare Vanini e di Julien Benda. Nel 2010 ha pubblicato l'opera 'L'impiegato di filosofia' e, un anno dopo, due raccolte di poesie: 'Nell'anno della pecora di ferro' e 'Marcisce anche il pensiero'. Nel 2012 infine un nuovo libro, 'Della Misantropia'.