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Ann Hui: "Il cinema di Hong Kong è in difficoltà ma non sarà divorato dalla Cina"

06 settembre 2014 | 15.42
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La regista firma il film di chiusura della Mostra di Venezia, 'The Golden Era': "La nuova generazione di cineasti è più matura e saprà difendersi". Nel suo lungometraggio la storia della breve vita della scrittrice cinese Xiao Hong, morta di tubercolosi a 32 anni. E in veste di presidente della giuria 'Orizzonti' dice: "A volte i giovani superano i maestri"

Ann Hui:

"Il cinema di Hong Kong non sta vivendo una stagione molto positiva, ci si sposta spesso in Cina per girare, lo faccio anche io, e trovare risorse. Il problema è di mercato, nel senso che quello di riferimento, il sud est asiatico, ormai ha sviluppato forti cinematografie nazionali; quindi Hong Kong non ha più la centralità di un tempo".

Lo afferma la regista Ann Hui (classe 1947, nata in Manciuria ma a Hong Kong dal 1952), fra i portabandiera del cinema di Hong Kong che a Venezia firma il film di chiusura fuori concorso 'Huangjin shidai' ('The Golden Era'), in Sala Grande dopo la consegna dei premi della Mostra, che anche lei ha contribuito a determinare in quanto presidente della giuria di 'Orizzonti'.

A chi gli chiede se la cinematografia di Hong Kong sarà divorata dal mercato cinese, di fatto quello di riferimento e quindi capace di condizionarne le produzioni, Ann Hui, che ha vinto ben quattro volte l'Hong Kong Film Award, risponde decisa: "Credo di no. La nuova generazione di cineasti di Hong Kong è più matura, non sarà fagocitata, saprà difendersi". Quanto al suo futuro la regista annuncia: "Sto lavorando a un cortometraggio".

Ann Hui è una veterana di Venezia: nel 1997 ha partecipato alla Mostra con 'Gei diy chun fung' ('As Time Goes By') nella sezione 'Officina Veneziana Documentari'; nel 2003 ha fatto parte della Giuria del Concorso e nel 2011 è tornata al Lido con' Tao Jie' ('A Simple Life') per il quale Deanie Ip ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile.

Ora porta in chiusura la narrazione della breve vita della scrittrice cinese Xiao Hong, morta di tubercolosi a 32 anni; un progetto, spiega, a cui pensava dagli anni '70 "quando mi avvicinai alla sua opera". 'The Golden Era', coproduzione fra la Cina e Hong Kong, pur attraversando anni convulsi per la Cina contemporanea, non è - a detta della stessa regista - un biopic hollywoodiano, piuttosto un ritratto intimista dedicato a una artista romantica molto sfortunata nella vita e in amore.

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