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Teatro: Baudo e Montesano, la tv ci snobba e noi raccontiamo il Sistina

01 ottobre 2014 | 16.15
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I due protagonisti di tante pagine del piccolo schermo si ritrovano insieme, dal 4 al 19 ottobre, sul palco del 'tempio' della commedia musicale per 'un juke box musical', che unisce le canzoni più celebri della storia del teatro romano agli interventi dei due narratori d'eccezione.

Uno la tv non la guarda più, perché così com'è diventata non gli piace, l'altro ammette che invece in tv ci tornerebbe volentieri ma purtroppo lo cercano molto meno "perché preferiscono i format all'idee originali". Così Enrico Montesano e Pippo Baudo si ritrovano in teatro, nel tempio della commedia musicale all'italiana per raccontare la 'Sistina Story', in scena dal 4 al 19 ottobre. Uno spettacolo scritto dai due senatori dello spettacolo italiano con il direttore del Teatro Sistina, Massimo Romeo Piparo, che firma anche la regia. "Sistina Story è quello che gli anglosassoni chiamano un 'juke box Musical'. Ovvero il racconto di una Storia attraverso la musica, in questo caso le più belle canzoni della commedia musicale italiana nate al Sistina, con due narratori d'eccezione come Pippo Baudo ed Enrico Montesano", dice Piparo, ricordando che il Sistina è l'unico Teatro Stabile della Commedia musicale italiana, riconosciuto dal Ministero dei Beni culturali.

"In qualità di direttore -sottolinea Piparo- ho sentito il dovere morale oltre che artistico di dar vita a un tributo, un omaggio, un doveroso segno di gratitudine verso coloro che hanno reso grande e immortale questo palcoscenico sul quale sono nate centinaia di gloriose carriere. Pietro Garinei e Sandro Giovannini, due scrittori, autori, commediografi, circondati da eccellenti e insostituibili colleghi compositori fra cui Armando Trovajoli, Gorni Kramer, passando per Renato Rascel, Domenico Modugno, fino ai moderni Claudio Mattone, Renato Serio, o le penne di Jaia Fiastri, o la premiata ditta Terzoli e Vaime, Gigi Magni, Franciosa e Festa Campanile".

Da 'Aggiungi un posto a tavola' a 'Domenica è sempre domenica', "il nostro 'juke box' -aggiunge Piparo- estrapola solo alcuni dei brani più famosi e li presenta in forma moderna e totalmente staccata dal contesto narrativo in cui siamo sempre stati abituati a vederli rappresentati". Ad interpretarli un'orchestra di 20 elementi diretta dal Maestro Maurizio Abeni, 18 performer che ballano e cantano dal vivo con le coreografie di Bill Goodson e due prime donne già note al pubblico del Sistina, Sabrina Marciano e Valentina Spalletta.

"Sistina Story è un caleidoscopio dentro cui si affollano, a volte sovrapponendosi, a volte saltando da un prisma all'altro, immagini, suoni e musiche di 50 anni di successi che evitano volutamente l'autocelebrazione di questi ultimi anni", dice Piparo che ha volutamente evitato uno "sviluppo cronologico del racconto, che sennò sarebbe diventato un documentario".

Lo stile, invece, "è quello tipico del Gran Varietà televisivo in bianco e nero, perché Sistina Story rappresenta anche una testimonianza di quanta linfa il Teatro Sistina abbia dato alla Tv dai tempi del Musichiere fino alle grandi prime serate di Studio Uno e Mille Luci". Quella tv che i due protagonisti, Baudo e Montesano, sembrano rimpiangere parecchio: "Ormai e' tutta una gara: la gara di canto, la gara di ballo, la gara di cucina. Ma la gara de che? Che ci potrei fare io in una tv così. Io ormai preferisco il monitor, almeno parlo via Skype con mio figlio quando è all'estero", dice Montesano.

"Io non voglio essere ipocrita e confesso che in tv ci tornerei volentieri -ammette invece Baudo- il problema è che io non sono adatto a questi format precotti, propongo idee originali. Ma oggi anche la Rai sembra preferire il viaggio in Cambogia di un nobile (il riferimento è al programma di Rai2 'Pechino Express', ndr.) che di vero ha davvero poco, al mio viaggio in Italia".

E non è un caso se Piparo ha voluto sul palco per 'Sistina Story' proprio loro due, quella che definisce "la coppia più bizzarra del cartellone di questa stagione": "Mattatore e narratore, istrione e affabulatore, Baudo ci porta per mano a ricordare ciò che accadeva fuori del Sistina, nella vicinissima Via Veneto come nella lontana America; mentre Montesano, che è stato protagonista per due decenni degli spettacoli del Sistina, ci aiuta ad entrare nei meandri di ciò che invece accadeva dentro il Sistina, addirittura nei corridoi e nei camerini, con aneddoti, racconti, ricordi, testimonianze". "E come in ogni varietà che si rispetti, ogni spunto è buono per fare satira, comicità, cronaca", sottolinea Montesano.

"E' uno show di memorie ma anche molto attuale -assicura Baudo- A me spetterà di inquadrare gli spettacoli del Sistina all'interno della storia del costume italiano e internazionale. Ringrazio Montesano che mi ha voluto al suo fianco e Piparo che si sta rivelando un grande direttore all'altezza della storia del Sistina. Io non nego che spero di tornare presto in tv (in ballo ci sono contatti per un programma su Rai1, ndr) ma questo spettacolo è davvero una bella alternativa alle pantofole", scherza Baudo. Le scene, molto semplici ma evocative, sono di Teresa Caruso, i costumi "tutti in bianco e nero anche per richiamare la memoria della tv senza il colore" sono di Cecilia Betona.

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