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De Filippo, a 30 anni dalla scomparsa l'omaggio del Senato. Grasso: "Grazie Eduardo"

31 ottobre 2014 | 11.19
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A 30 anni dalla scomparsa l'Aula di Palazzo Madama ricorda il drammaturgo, regista e poeta attraverso le voci, tra gli altri, di Anna Bonaiuto, Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Gianfelice Imparato, Silvio Orlando, Massimo Ranieri, Lina Sastri e Toni Servillo. Eduardo senatore, dai temi sociali alla questione morale. In mostra a Napoli lettere, copioni e foto che raccontano il grande De Filippo

Eduardo De Filippo (Adnkronos)
Eduardo De Filippo (Adnkronos)

Una seduta speciale al Senato per celebrare il trentesimo anniversario della scomparsa di Eduardo attraverso le sue opere, ricordate e narrate dalle voci di grandi interpreti.

Il presidente dell'Aula Pietro Grasso ha aperto la cerimonia con "grande emozione e grande gioia". "Lo cito - ha detto Grasso - con il solo nome di battesimo perché è così che tutti lo ricordiamo. Dopo che Sandro Pertini lo nominò senatore a vita per i suoi altissimi meriti nel campo artistico e letterario, disse a Enzo Biagi una frase che mi ha sempre colpito: 'Non chiamatemi Senatore, ci ho messo una vita per diventare Eduardo'". "Sono certo - ha aggiunto - che non volesse sminuire il valore di quella nomina considerandola solamente onorifica, ma in effetti nessuna qualifica e nessun titolo, se non parzialmente, può contenere tutte le sfumature di un uomo che era anche scrittore, regista, attore, poeta, uomo di cultura. Abbiamo voluto intitolare questo percorso 'Cantata delle parole chiare. Voci dal teatro di Eduardo in Senato' proprio perché è stato un uomo profondamente radicato nella realtà della quale ci ha offerto, con estrema originalità, spaccati magistralmente rappresentativi, facendo della sua Napoli lo specchio del mondo".

Grasso ha ricordato che Eduardo disse di sé: "A partire dal 1945 in poi non c'è stata commedia scritta da me che non abbia riflettuto aspetti della realtà sociale italiana". L'artista Eduardo, dunque, ha ripreso il presidente del Senato "non è mai disgiunto dall'Eduardo impegnato nell'analisi e nella critica dei paradossi della realtà".

"Al teatro - ha detto Pietro Grasso - De Filippo assegnava una funzione morale, una funzione pedagogica, una funzione di rinnovamento. Esempio ne sia il dibattito stimolante che seguì la prima di Filumena Marturano, dove veniva affrontata la problematica a lui cara della condizione dei figli illegittimi e l'idea stessa di famiglia". A lui "dobbiamo - ha aggiunto - una definizione suggestiva del Teatro: 'Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male'.  Chi ancora oggi si accosti all'opera senza tempo, eterna, di Eduardo non può che esserne profondamente toccato". "Noi - ha concluso - non possiamo che essergliene grati. Grati per tutto ciò che con la sua ricca produzione ci suscita: le emozioni, i pensieri, le lacrime e i sorrisi. Rimarrai sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori. Grazie Eduardo".

A ricordarlo in Aula anche il Premio Nobel Dario Fo, con una testimonianza in video. L'opera di Eduardo è stata ricordata attraverso le voci di grandi interpreti: Anna Bonaiuto, Mariangela D'Abbraccio, Luca De Filippo, Carlo Giuffrè, Gianfelice Imparato, Silvio Orlando, Umberto Orsini, Angela Pagano, Massimo Ranieri, Mariano Rigillo, Fausto Russo Alesi, Lina Sastri e Toni. Il Maestro Nicola Piovani ha eseguito un estratto riarrangiato della sua opera tratta dal poemetto scritto da Eduardo De Filippo dal titolo Padre Cicogna.

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