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La furia ambientalista degli Stomp al Teatro Brancaccio

22 novembre 2014 | 13.19
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Scope, bidoni della spazzatura, copertoni di automobili e pentole: il caos della vita quotidiana nello spettacolo che ha girato oltre 40 paesi dall'anno del suo debutto. A Roma dal 2 al 14 dicembre

La furia ambientalista degli Stomp al Teatro Brancaccio

Non c'è trama, non ci sono personaggi, non ci sono parole, negli spettacoli degli 'Stomp', in scena a Roma al Teatro Brancaccio dal 2 al 14 dicembre, ma solo musica e rumori, ad alta e sofisticata definizione. Tutto viene trasformato in suono. Eccitante, esilerante, modernissimo. Non ci sono strumenti in palcoscenico perché gli straordinari interpreti, guidati da Luke Cresswell e Steve McNicholas, interagiscono solo con utensili quotidiani. Scope, bidoni della spazzatura, copertoni di automobili e pentole, con tanto di coperchi, rastrelli, cucchiai e bicchieri. Il caos della vita quotidiana, martellante, indiavolato, incalzante, ossessionante.

Lo spettacolo ha girato in più di 40 paesi, dall'anno del suo debutto, recentemente è stato applaudito al Casino de Paris per 43 settimane. ininterrottamente. Tra gli ambiti riconoscimenti ricevuti, il Premio Laurence Olivier per la Migliore Coreografia, dopo essere stato nominato per un 'Laurence Olivier' come il Miglior Spettacolo. L'irresistibile esperienza di Stomp, che nasce a Brighton (Inghilterra) nel 1991 dalla creatività di Luke Cresswell e Steve McNicholas, ha trionfato in questi ultimi anni nei più importanti Festival e teatri del mondo, da Broadway a Parigi, da Los Angeles a Tokyo.

Sfidando continuamente ogni convenzione sui confini di genere, Stomp è danza, teatro e musica insieme. È un elettrizzante evento rock, un anomalo concerto sinfonico in stile 'videoclip'. Senso rapido del tempo, visualizzazione della musica, vortice ritmico nella scansione delle immagini. È circo, rito tribale, cultura 'pop' del rumore che si fondono in un’opera metropolitana, è stato scritto. È una maestosa coreografia urbana, che possiede la furia ritmica e sensuale del flamenco e la precisione del gioco percussivo del tip-tap, è stato scritto. È l’umorismo del cinema muto dato in prestito alla Pop Art.

È comunicazione forte, diretta, capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione. È sfida ecologica allo spreco urbano. È trasgressione heavy metal e satira antiinquinamento. La loro missione? Liberare, attraverso il ritmo, i suoni più comuni e per questo più sconosciuti dell’epoca contemporanea. È la violenza e l’intensità del ritmo che muove il mondo del Duemila.

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