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Tv: Andrea Giannini, da manager ad attore, cattivo solo nelle fiction

17 dicembre 2014 | 19.36
LETTURA: 5 minuti

Nell'ultimo anno ha lavorato nel cast della serie tv 'La Narcotici 2', in 'Solo per amore', nella serie web realizzata per il ministero delle Pari Opportunità 'Cose da Uomini' e in 'Catturandi'. Per 'colpa' di un fisico da macho e dei tanti tatuaggi fa sempre il cattivo e dice: "E' la mia sfida"

Tv: Andrea Giannini, da manager ad attore, cattivo solo nelle fiction

Da manager ad attore. Un cambiamento radicale per seguire la passione artistica che per anni ha soffocato, tatuaggi a parte. Sì perché Andrea Giannini, attore nel ruolo di 'duro' in molte fiction, ha le braccia piene di tatuaggi: "Ho cominciato a 18 e non ho mai smesso - racconta all'Adnkronos - Erano il mio modo di ribellarmi a tutto ciò che era formale, convenzionale, schematico, burocratico e di trasportare, almeno sulla pelle, la mia sete di arte. Erano il mio ponte sulla libertà quando portavo camicia e cravatta".

L'ultimo arrivato, sul braccio destro, rappresenta "le coordinate del vento di scirocco che ha soffiato a Palermo da giugno a novembre". Mesi "bellissimi" che Andrea ha trascorso sul set di 'Catturandi', la fiction in 12 puntate girata l'estate scorsa a Palermo e prodotta per Rai 1 sulla struttura della squadra mobile di Palermo specializzata nella ricerca dei latitanti. E Andrea, fisico da macho e per giunta tatuato, non può che ricoprire il ruolo del 'duro', in questo caso nei panni del poliziotto Sandro Basile. Una parte che Andrea interpreta in perfetto dialetto catanese, felice di lasciare emergere le sue origini. Altre volte, invece, fa il bandito. In entrambi i casi "una bella sfida" per lui: "Nella vita sono tutt'altro che duro, ma vengo scelto sempre per ruoli così e devo saper trasferire emozioni in assonanza con il mio aspetto e con il mio ruolo da cattivo. Insomma, una scommessa per me".

D'altronde per Andrea è assodato che "recitare è un vero e proprio percorso di psicoterapia applicata. Più ti immergi in un ruolo, più devi usare la tua interiorità, i tuoi ricordi, la tua vita reale per interpretare al meglio quel ruolo e dare emozioni profonde, stimoli a chi ti guarda e ti ascolta. E io desidero crescere sempre di più, riversare tutta la mia sensibilità in questo lavoro. L'ho fortemente voluto e negli ultimi otto anni mi sono dedicato alla recitazione completamente, abbandonando un lavoro che mi dava molte sicurezze per abbracciare questa avventura, ricca di incertezze ma anche in sintonia con me stesso". (segue)

Di riscontri naturalmente Andrea ne ha avuti tanti prima di fare il suo "salto nel buio", da manager ad attore, all'età di 35 anni. E stando alle esperienze di set, dodici inanellati in pochi anni, sembra proprio che abbia fatto bene. Dopo il primo ciak sul set di 'Donna detective', una serie televisiva poliziesca, prodotta dalla Endemol, dove l'ispettore capo di Polizia Lisa Milani è interpretata da Lucrezia Lante della Rovere e dopo 'Il commissario Rex', 'Le tre rose di Eva', 'A testa alta', 'Romanzo criminale 2' e un piccolo ruolo nel film di Ferzan Özpetek "Magnifica presenza", l'ultimo anno è stato ricco di esperienze continuative: prima è stata la volta della fiction "La Narcotici 2" che dovrebbe andare in onda sulla Rai a brevissimo dove Andrea è un narcotrafficante, poi è arrivata la serie Endemol "Solo per amore" che parte il 7 gennaio in prima serata su Canale 5 e lo vede rivestire i panni di 'Cesare', lo scagnozzo del cattivo.

Non è mancata, prima del recente set di 'Catturandi', una esperienza 'istituzionale': Andrea ha preso parte alla serie web 'Cose da uomini' realizzata per il Ministero delle Pari Opportunità contro la violenza sulle donne mirato a diffondere un nuovo modello di uomo nel rapporto con la donna. Una serie in cui Giannini dismette i panni del duro e, questa volta interpreta, da attore protagonista, il ruolo di un art director che resta senza lavoro alle prese con una gelosia morbosa nei confronti della propria moglie che non solo non ha perso il lavoro, ma, a suo dire, è anche sotto attacco seduttivo del proprio capo. Una gelosia che però non sfocerà in violenza ma troverà altri canali per sciogliersi.

Insomma un ruolo inedito per Andrea che, però, non sembra affatto in ansia per gli ostacoli che i tatuaggi potrebbero rappresentare per la sua professione, visto che a volte gli fanno da apripista, altre volte giocano il ruolo opposto: "Preoccupato? No. Anzi - scherza - spero che un giorno mi possa accadere come a Johnny Depp...quando deve fare ruoli inadatti ai tatuaggi...semplicemente...glieli coprono...".

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