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Cherkaoui a Roma per Festival 'Equilibrio': "Quello che accade oggi non c'entra con l'Islam"

20 gennaio 2015 | 17.43
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Il coreografo e regista belga di origine marocchina: "E' pura propaganda ideologica per destabilizzare e alzare muri". Dal 7 al 26 febbraio nella Capitale per curare la rassegna della nuova danza che vedrà l'addio alle scene di Sylvie Guillem

Sidi Larbi Cherkaoui (foto Musacchio e Ianniello)
Sidi Larbi Cherkaoui (foto Musacchio e Ianniello)

''Quello che sta accadendo oggi non ha nulla a che fare con i musulmani. Si tratta, piuttosto, di semplice e pura propaganda ideologica per tentare di destabilizzare uomini e donne di diversi Paesi, per alzare muri, per erigere confini invalicabili. Ma non sarà sempre così''. E' quanto ha dichiarato Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo e regista belga di origine marocchina e musulmana, uno degli artisti di punta della danza contemporanea, presentando all'auditorium Parco della Musica l'11ma edizione di 'Equilibrio', il festival della nuova danza da lui curato, che si svolgerà dal 7 al 26 febbraio e che vedrà, proprio nella capitale (2 aprile sala Santa Cecilia) l'addio alle scene di Sylvie Guillem con lo spettacolo 'Life in progress'.

Sidi Larbi Cherkaoui è la sintesi di due culture, quella orientale e quella occidentale che si incontrano attraverso l'arte, la coreografia, la danza. ''La più grande comunità musulmana abita in Europa - spiega il grande coreografo belga - Il mio popolo vive già nel cuore di questa sintesi meravigliosa e perfetta. Non bisogna assolutamente assimilare i terroristi con i musulmani, ce ne sono di ogni tipo, di ogni colore, di ogni nazionalità. Non bisogna neppure assimilare le ideologie nefaste dei terroristi - prosegue Cherkaoui - con coloro che vivono la loro religione, la loro sessualità. Quel mondo di onesti lavoratori, che vivono in Occidente, non ha nulla a che fare con il terrorismo''. /VIDEO

''Grazie al Festival 'Equilibrio' - auspica il direttore della manifestazione - mi piacerebbe promuovere l'unione, il dialogo tra le diverse culture. In fondo il futuro è nelle nostre mani e non sarà un futuro discriminante, ma un matrimonio perfetto tra popoli di nazionalità e fedi diverse. Un percorso che auspico e che la danza ha già tracciato''.

Il Festival della nuova danza si apre il 7 febbraio con il premio 'Equilibrio', progetto con cui la fondazione musica per Roma sostiene e promuove gli artisti emergenti. Sei i finalisti, al vincitore un compenso di 12.500 euro per la migliore esecuzione accanto ad un premio speciale di 7.500 euro per il migliore interprete partecipante alla selezione finale dell'edizione 2015. Il ricco cartellone prosegue (l'8 febbraio replica il 9) con lo spettacolo Katlehong Cabaret con la compagnia sudafricana 'Via Katlehong Dance'. L'11 febbraio Manfredi Perego presenterà, in prima assoluta 'Dei crinali', il progetto vincitore del premio 'Equilibrio' 2014. Tra le star più attese del Festival Lloyd Newson che arriverà a Roma (13 e 14 febbraio) con il suo collettivo di Dv8 Phisycal Teatre per presentare, per la prima volta al pubblico italiano 'John'. Lloyd Newson ha intervistato oltre 50 uomini interrogandoli su questioni relative all'amore e al sesso. Tra i suoi protagonisti emarginati, drogati e criminali.

Il 18 febbraio Helder Seabra, architetto e danzatore, presenterà in prima italiana 'When the Birds fly-Low, the wind will blow', spettacolo in cui esalta la solidità delle strutture architettoniche in contrasto con la transitorietà e l'instabilità della natura umana.

Luca Silvestrini porta con la sua compagnia, Protein, il bizzarro e ironico 'Lol', (20 febbraio e replica il 21) vincitore del National Dance Award 2011 per la migliore compagnia indipendente. Catapulta lo spettatore nel mondo dei social network mostrando la fragilità delle coppie virtuali. Da non perdere il 23 febbraio la prima di 'Yama' di Damien Ialet e il 'Solo' di Cristiana Morganti (24 febbraio), 'Jessica and my', una confessione poetica e scattante del suo rapporto con la danza, dagli studi giovanili di danza classica all'incontro fatale con Pina Bausch. Tra gli altri protagonisti della rassegna romana Gregory Maqoma e Roberto Olivan con 'Lonely' (26 febbraio) mentre il 2 aprile è attesa, alla sala Santa Cecilia Sylvie Guillem con lo spettacolo 'Life in progress' con coreografie di Akram Khan, Russel Maliphant, Mats Ek William Forsythe.

E spiega ancora il direttore di 'Equilibrio': "Con questo festival voglio creare un dialogo tra le persone, rapporti profondi di interscambio. Penso che tutti gli artisti che giungeranno a Roma per 'Equilibrio' mostreranno le sfaccettature di diverse culture, di diverse tradizioni. Dal Sudafrica all'Inghiltera, dalla Francia all'Australia, dall'Italia alla Germania - continua Cherkaoui- Tutti questi artisti ci mostreranno inoltre come sia possibile incontrarsi, cambiare, ognuno, le proprie opinioni. Come sia possibile vivere insieme e in pace".

A proposito dell'addio alle scene della superstar francese Sylvie Guillem, Cherkaoui confessa: "Sylvie è sempre stata per me fonte di grande ispirazione. La sua tecnica, la fluidità del suo movimento, il suo meraviglioso stare in scena, la sua personalità. Una guida per me, luminosissima, sin dall'inizio della mia carriera. Mi dispiace che abbia annunciato, proprio quest'anno, di voler abbandonare definitivamente le scene. Capisco però il suo desiderio di voltare pagina - conclude il regista e coreografo di origine musulmana - di confrontarsi con altre forme d'arte. Spero comunque che Sylvie possa ripensarci. Spero ancora di poterla rivedere ballare".

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