Stagione 2015-2016, 15 titoli, 7 di grandi italiani
La 'Giovanna d'Arco' di Verdi apre la stagione 2015-2016 della Scala. Un ritorno a 150 anni dall'ultimo allestimento nel teatro milanese. A dirigere la prima il maestro Riccardo Chailly, che commenta: "La 'Giovanna d'Arco' per Verdi fa da ponte, lo porta verso le grandi opere successive. Credo che sia sbagliato collocarla tra le 'opere della galera', come le definì l'autore stesso". Chailly risponde a chi si preoccupa che la Scala sia troppo 'Milano-centrica': "Abbiamo 15 titoli, tra questi 7 di grandi italiani. Mi sembra che non ci sia ragione per preoccuparsi".
Dei 7 titoli italiani, 4 sono di Verdi. A parte il 'Rigoletto', le altre sono opere meno note: 'I due Foscari' e 'Simon Boccanegra'. "La Scala deve essere un teatro internazionale - spiega Alexander Pereira, sovrintendente e direttore artistico - ma deve avere un colore molto specifico italiano: il belcanto, il Verismo, Verdi e Puccini. In questo modo potremo puntare ad un nuovo sviluppo della Scala nel mondo".
Obiettivo della stagione, aprire ai bambini e ai giovani under 30: "Una Scala sempre più giovane, curiosa e innovativa" commenta Giuliano Pisapia, sindaco di Milano. "Con un ampio cartellone di spettacoli per bambini e la novità dell'abbonamento libero per gli under 30, la Scala vuole essere aperta a tutta la città. Nella stagione scorsa abbiamo accolto a teatro quasi 40mila tra bambini e genitori. Andremo avanti con questo progetto".
Tra le opere italiane, in scena anche 'La fanciulla del West' di Puccini, diretto da Riccardo Chailly, per la prima volta nell'edizione originale, come era stata voluta dall'autore. Per il ciclo verista 'La cena delle beffe', di Umberto Giordano, la cui prima mondiale si tenne proprio alla scala nel 1924 e fu diretta da Arturo Toscanini. Come classico ritornano 'Le nozze di Figaro' di Mozart, per celebrare i 225 anni dalla morte del genio di Salisburgo: "Sono mozartiano da sempre - dice Pereira - quindi ho voluto una piccola festività a Milano per questa occasione".
Novità di quest'anno è la collaborazione con l' Accademia Teatro alla Scala: giovani cantanti internazionali porteranno in scena 'Il Flauto Magico' di Mozart, diretti da Adam Fisher con la regia di Peter Stein: "E' un progetto che mi fa sudare un po' - ride Pereira - ma è unico al mondo. Stein ha dato la disponibilità per iniziare la preparazione dei giovani artisti un anno prima del debutto". La stagione si concluderà con 'Porgy and Bess', di George Gershwin, diretto da Philipp Harnoncourt. L'esecuzione sarà in forma semiscenica, perché la fondazione Gershwin non dà l'autorizzazione ad una produzione scenica a meno che tutto il cast sia composto da afro-americani.
Innovazioni anche nella stagione di balletto: "Vogliamo portare in scena balletti che la Scala non ha ancora in repertorio - dice il sovrintendente - ma vogliamo anche proporre 3 nuove produzioni all'anno, anziché una sola". Nuova produzione dunque per 'Cinderella' di Prokof'ev, per il 'Giardino degli amanti' di Mozart e per il 'Lago dei Cigni' di Cajkovskij. Ripresi invece 'Lo schiaccianoci', il 'Don Chisciotte' e 'Giselle'.
Per la stagione sinfonica 8 concerti, due diretti da Riccardo Chailly. Obiettivo per il 2016 rimane comunque aprirsi ai giovani e continuare a coinvolgere i bambini: "Io ritengo - conclude Pereira - che la Scala non sia solo un'istituzione artistica, ma anche e soprattutto un'istituzione sociale".
.jpg)
