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Cinema: Mattioli, mai lavorato con Verdone e questo mi addolora un po'

07 giugno 2015 | 10.48
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L'attore romano l'11 e il 12 giugno sarà al teatro Brancaccio con 'Il conte Tacchia'

Nella foto Maurizio Mattioli
Nella foto Maurizio Mattioli

Il rimpianto di non aver mai lavorato con Verdone "un mio idolo", l'orgoglio di essere a teatro con 'Il conte Tacchia' e un sogno nel cassetto: interpretare un prete o un poliziotto in un film drammatico. Maurizio Mattioli, uno dei più grandi rappresentanti della romanità dei nostri giorni, racconta all'Adnkronos ciò che, dopo oltre 40 anni di carriera tra grande e piccolo schermo, vorrebbe ancora realizzare.

"Nella mia carriera non sono mai riuscito a lavorare con Carlo Verdone e questo mi addolora un po'", dice l'attore che ha lavorato con alcuni dei più importanti registi italiani come Mario Monicelli e Marco Risi. Essere diretto da un romano come lui, che ha portato sul grande schermo tic, vizi e difetti degli italiani tra i quali ci sono degli indimenticabili personaggi come Oscar Pettinari, Ruggero e Ivano ispirati dalla vita di tutti i giorni nella Capitale, resta un suo grande desiderio.

"Gliel'ho anche detto un giorno, perché lui è stato un mio idolo - afferma l'artista che pochi giorni fa ha compiuto 65 anni - Lui mi ha risposto che non è detta l'ultima parola e che quando farà un film corale, gli farà sicuramente molto piacere avermi".

L'11 e il 12 giugno sarà al teatro Brancaccio di Roma con 'Il conte Tacchia'

Giovedì 11 e venerdì 12 giugno Mattioli sarà al teatro Brancaccio di Roma con 'Il conte Tacchia' di Toni Fornari. Dopo essere stato Mastro Titta, vestirà i panni del Principe, una delle figure più celebri della Capitale a cavallo tra l’800 e il '900. "Mi fa piacere interpretare questo personaggio e mi sento molto a mio agio in questa Roma che mi raccontava mia nonna nata proprio nel 1900 - racconta l'attore - La Roma dei caffè chantant, delle carrozze, dei principi, dei Papi e piena di interessi. Quindi farne parte, mi rende orgoglioso e felice".

In oltre 40 anni di carriera, sia al cinema che in tv Mattioli ha sempre interpretato per lo più ruoli comici. "Mi piacerebbe fare un prete serio, che non lesina battute, o un poliziotto in un contesto drammatico mettendoci ovviamente del mio, la mia personalità, le mie caratteristiche", ammette l'attore al quale piacerebbe lavorare anche con Paolo Sorrentino e Giovanni Sollima di cui dice: "Ha fatto grandi cose su Roma, oltre che su Napoli. Romanzo criminale mi è piaciuto molto, e anche Suburra. E' gente che va a tirare fuori sotto pelle, mi piace".

Tra i giovani registi italiani con i quali Mattioli ha invece lavorato c'è Paolo Genovese in 'Tutta colpa di Freud': "Credo che lui nella commedia potrebbe avvicinarsi a maestri quali Monicelli, Steno o Risi".

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