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E' morta Laura Antonelli, icona sexy anni degli anni '70

22 giugno 2015 | 10.17
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Banfi: "E' morta di solitudine"

Laura Antonelli
Laura Antonelli

Icona del cinema erotico italiano degli anni Settanta e Ottanta, regina di film d'autore e della commedia sexy all'italiana, a lungo considerata una delle 'bellissime quattro' dalmato-istriane insieme a Sylva Koscina, Femi Benussi, e Alida Valli. Laura Antonelli (FOTO), al secolo Laura Antonaz, è stata rinvenuta morta questa mattina, a 73 anni, nella sua abitazione di via Napoli a Ladispoli, vicino a Roma.

"Nel rispetto della volontà" dell'attrice Laura Antonelli, i funerali si svolgeranno nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Rosario e saranno celebrati dall'amico sacerdote don Alberto Mazzola. Lo fa sapere l'amministrazione comunale di Ladispoli. "Per espressa volontà dell'attrice la camera ardente non verrà allestita - conclude il Comune - La data dei funerali sarà stabilita in accordo con il fratello che attualmente si trova ancora in Canada".

Il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta annuncia che "è intenzione dell'amministrazione comunale intitolare un luogo di cultura alla memoria" dell'attrice.

Nata il 28 novembre 1941 a Pola, allora città dell'Istria, dopo gli studi a Napoli si trasferisce a Roma con i genitori, dove insegna ginnastica, girando al tempo stesso alcune pubblicità per 'Coca Cola', e diventando modella di fotoromanzi.

L'esordio al grande schermo avviene nel 1964 nella pellicola di Antonio Pietrangeli 'Il magnifico cornuto', in cui interpreta però una piccolissima parte, e in 'Le sedicenni' di Luigi Petrini, l'anno successivo. Qualche anno più tardi, nel 1969, le viene offerto il ruolo da protagonista per 'Venere in pelliccia' di Massimo Dallamano, ma la censura blocca il film, che uscirà solo nel 1975 con il titolo 'Le malizie di Venere'.

La notorietà non tarda ad arrivare con il film 'Il merlo maschio' di Pasquale Festa Campanile, dove veste i panni di Costanza Vivaldi, moglie del violoncellista Niccolò Vivaldi, interpretato da Lando Buzzanca. Famosa la scena in cui l'attrice suona nuda il violoncello durante la rappresentazione dell''Aida'.

E' nel 1973, tuttavia, che l'attrice irrompe nell'immaginario erotico degli italiani con il film di Salvatore Samperi 'Malizia', in cui veste i panni di una cameriera sexy. Il film le vale un Nastro d'Argento come miglior attrice protagonista, e un Globo d'Oro come miglior attrice rivelazione.

Antonelli non gira solo commedie sexy, ma abbraccia anche il filone delle pellicole d'autore, come 'Trappola per un lupo' di Claude Chabrol, al fianco dell'attore francese Jean-Paul Belmondo, che diventerà suo partner anche fuori dal set per nove turbolenti anni. L'attrice continua poi sulla scia di film erotici girando 'Mio Dio, come sono caduta in basso!' di Luigi Comencini, 'Sessomatto' di Dino Risi (1973), film a episodi in cui interpreta una suora sexy, cui seguono i ruoli da protagonista in 'Peccato veniale' di Samperi e il suo primo nudo integrale nella pellicola di Giuseppe Patroni Griffi 'Divina creatura' del 1975.

L'anno successivo si dedica principalmente ai film d'autore, vestendo i panni di Giuliana Hermil, moglie docile di un aristocratico in 'L'innocente' di Luchino Visconti, mentre nel 1977 gira 'Gran bollito' di Mauro Bolognini e nel 1981 è in 'Passione d'amore' di Ettore Scola. Gira poi con Alberto Sordi 'Il Malato immaginario' e 'L'Avaro', entrambi di Tonino Cervi, proseguendo al tempo stesso la sua carriera nel cinema erotico in 'Casta e pura' (1981), con Samperi ancora una volta dietro la macchina da presa.

Gli '80 sono gli anni della commedia sexy all'italiana, come 'Grandi magazzini' di Castellano e Pipolo, 'La Venexiana', al fianco di Monica Guerritore, e del debutto in televisione, dove appare in 'Gli indifferenti' (1988) e in 'Disperatamente Giulia' (1989), diretta rispettivamente da Mauro Bolognini ed Enrico Maria Salerno.

Tuttavia, l'ascesa nel mondo del cinema si arresta improvvisamente nel 1991, quando nella sua villa di Cerveteri viene ritrovato un quantitativo di 36 grammi di cocaina. Arrestata, e dopo qualche giorno di domiciliari, Antonelli viene condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio di stupefacenti. Sarà poi assolta nel 2000 dalla Corte d'appello di Roma, con il proscioglimento di ogni accusa.

Samperi, che l'aveva diretta precedentemente in Malizia, decide di chiamarla a interpretare di nuovo la sexy cameriera in 'Malizia 2000' nel seguito del 1991, ma il film non ottiene lo stesso successo del precedente e l'attrice decide di dire addio al mondo dello spettacolo.

Dopo il flop di 'Malizia 2000' e i problemi con la giustizia legati alla droga, il suo declino prosegue quando in seguito ad alcune iniezioni di collagene al viso, effettuate durante le riprese del film di Sampero, denuncia il chirurgo estetico per averle sfigurato il volto, e il produttore e il regista del film per averla costretta a nascondere le rughe con il trattamento, richiedendo un risarcimento danni di 30 miliardi di lire. La richiesta sarà poi respinta dal Tribunale di Roma, contribuendo a far sprofondare l'attrice in uno stato di depressione e di sofferenza psichica, che la spingerà diverse volte al ricovero presso il centro mentale di Civitavecchia.

In seguito a questi avvenimenti, i suoi legali citano in giudizio il ministero di Grazia e di Giustizia, e nel 2003 ad Antonelli vengono riconosciuti dallo Stato italiano diecimila euro di risarcimento forfettario per i danni subiti. Tuttavia, i legali sottopongono il caso alla Corte Suprema dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, ritenendo inadeguata la somma corrisposta. La vicenda processuale si conclude nel 2006 con il risarcimento di 108.000 euro, riconosciuto dalla Corte d'Appello di Perugia per i danni di salute e di immagine subiti dall'attrice nei nove anni di odissea giudiziaria.

Il 3 giugno 2010, dalle pagine del 'Corriere della Sera', Lino Banfi lancia un appello a Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, e al ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, in cui chiede aiuto per l'attrice sua amica, che attraversa dei momenti di grave difficoltà. Bondi risponde positivamente alla richiesta di Banfi, con l'auspicio che si possa applicare la legge Bacchelli, e garantire all'attrice un fondo necessario al suo sostentamento. Tuttavia, Antonelli dice di non voler ricevere alcun vitalizio.

Nel 2013, l'attrice viene omaggiata da Simone Cristicchi, che le dedica 'Laura', una canzone scritta dal cantante per ricordare la sua vita e i suoi successi, ormai dimenticati. Negli ultimi anni l'attrice viveva nella sua villa al mare a Ladispoli, vicino a Roma, assieme alla sua badante.

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