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Tv: Floris, la chiave di 'diMartedì' è migliorarci continuamente

14 settembre 2015 | 14.39
LETTURA: 4 minuti

Giovanni Floris alla presentazione di 'diMartedì' (foto Adnkronos)
Giovanni Floris alla presentazione di 'diMartedì' (foto Adnkronos)

Usa una metafora sportiva l'ad di La7 Marco Ghigliani parlando di 'diMartedì', e definendola 'un percorso da fondista'. Ed è così che lo stesso Giovanni Floris ha presentato oggi alla stampa la seconda edizione del format d'informazione, che parte domani con ospiti, tra gli altri, la presidente della Camera Laura Boldrini e il sindaco di Roma Ignazio Marino. "In un mercato dell'informazione così pieno bisogna stare molto attenti a quello che diciamo -ha detto il conduttore - L'unica chiave che abbiamo trovato è migliorarci continuamente, stare molto attenti al prodotto. Fare in modo che la gente senta il bisogno anche di noi".

Il trend di crescita dello scorso anno ha visto nell'ultima puntata un raddoppio, in termini di ascolti, rispetto alla prima, ma il percorso non è stato facile. "All'inizio mi sono spaventato -ha ammesso Floris- Portare la gente su La7, convincerla che valeva la pena, non è stato facile. Forse avevo sottovalutato che se ti sposti, se cambi, la gente ti chiede: cosa mi offri di nuovo? Ma credo che abbiamo trovato anche la risposta".

"Non ci immaginavamo una crescita così forte all'ultima puntata - ha sottolineato Floris - ma nemmeno di partire così bassi nella prima. Lo choc è servito, ci siamo domandati che pubblico era, cercando di riparare gli errori e di inventare qualcosa che mancava".

Ghigliani (La 7), obiettivi raggiunti con raddoppio audience all'ultima puntata

Molto soddisfatto della trasmissione, che anche quest'anno vedrà avvicendarsi ospiti di primo piano dando molto spazio alle tematiche di approfondimento politico "con lo schema del confronto e non dello scontro", l'ad di La7 Marco Ghigliani, che ha confermato un contratto pluriennale con Floris che prevede anche l'avvio di nuovi progetti. "'diMartedì' ha rispettato perfettamente gli obiettivi che ci eravamo prefissati dell'accensione serata del martedì - ha detto Ghigliani - che ha praticamente raddoppiato audience della stagione precedente, passando dal 3,5% della prima puntata al 6,8% dell'ultima ed ha contribuito ad aumentare la media dei prime time della rete".

Tra gli ascoltatori del format, che anche quest'anno vedrà la copertina affidata a Maurizio Crozza e avrà, come novità rilevanti, la regia di Alessandro Renna e la direzione della fotografia di Mauro Ricci, "c'è una grande percentuale di laureati e un pubblico con alti valori nella dimensione economico-sociale, circa l'8 per cento", ha proseguito Ghigliani. E questi dati sono "ancora più significativi in una stagione in cui si è parlato molto di una presunta crisi dei talk show".

Altre novità, a partire dalla sigla allo studio, con la scenografia curata da Marco Calzavara, saranno svelate a cominciare da domani e nel corso delle prossime settimane, fermo restando il grande studio che accoglie circa 300 ospiti, che - nella scorsa edizione - hanno partecipato attivamente applaudendo molto spesso. "Tanti applausi sono un tratto di quest'epoca - ha detto Floris - Ci si approccia alla politica anche con le emozioni immediate. È così: può piacere o meno, ma è l'epoca in cui si applaude, le passioni scemano in fretta e gli argomenti sembrano scomparire da un giorno all'altro. Noi non siamo così. Noi gli argomenti li seguiamo, non affrontiamo la politica di per sé ma chiamiamo la politica a rispondere ai problemi economici e sociali".

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