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Danza

Danza: debutta alla Scala la 'bella' con la coppia Zakharova-Polunin

20 settembre 2015 | 11.01
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Il finale della 'Bella addormentata' (Foto di gene Schiavone) - Gene Schiavone
Il finale della 'Bella addormentata' (Foto di gene Schiavone) - Gene Schiavone

Čajkovskij, Petipa e Alexei Ratmansky. Appuntamento da non perdere al Teatro alla Scala di Milano per la 'Bella addormentata', il balletto nato in coproduzione con l’American Ballet Theatre, firmato da uno dei maggiori coreografi contemporanei, frutto di un avvincente lavoro di ricerca e ricostruzione dall'originale di Petipa, spettacolo che debuttò il 3 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di san Pietroburgo.

La Bella addormentata (premio 'Fedora-Van Cleef & Arpels Prize for Ballet) manca dalle scene scaligere dal 2007. Ritorna, dunque, nella versione Ratmansky con Svetlana Zakharova e Serge Polunin nei ruoli protagonisti, con le scene e i costumi del vincitore di un Tony Award, Richard Hudson, ispirati al lavoro di Léon Bakst per la storica produzione dei Balletti Russi di Diaghilev del 1921. Sul podio torna un grande interprete del repertorio russo, Vladimir Fedoseyev. (Video)

Balletto sfarzoso nei costumi 'stile Luigi XIV' ambientato all'interno di una corte che ricorda Versailles, favola coreografica per eccellenza, 'La bella addormentata' consacrò, al suo debutto in Russia, l'italianissima Carlotta Brianza.

Ratmansky, per me è il simbolo dell’armonia e del fascino del balletto classico

Alexei Ratmansky, che ha fatto della ripresa dei classici uno dei punti di forza nel suo inesauribile lavoro creativo, desiderava da tempo potersi confrontare con questo balletto, che nel corso degli anni è stato manipolato, stravolto da grandi registi e coreografi della scena contemporanea, come Mats Ek (la sua 'bella è una fanciulla tossicodipendente innamorata di un uomo di colore, in attesa di un figlio...) o Matthew Bourne (una lussureggiante favola gotica, ispirata a 'Twilight').

''La bella addormentata è per me è il simbolo dell’armonia e del fascino del balletto classico - ha dichiarato Ratmansky - La complessa partitura di Čajkovskij e il lavoro coreografico di Petipa rappresentano il più grande risultato raggiunto dall’arte classica russa. Questo allestimento, in particolare, è un trionfo di stile e nuova vitalità. È la più bella ricostruzione di un balletto che io abbia mai visto, dove spesso i personaggi brillano di luce propria''.

L'étoile sarà in scena dopo il debuto scaligero anche il 2 e il 6 ottobre, con Murru nei panni di Carabosse.

Nelle recite successive, i ruoli di Aurora e Désiré saranno interpretati da Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko (1 ottobre), Virna Toppi e Christian Fagetti (pomeridiana del 6 ottobre), Lusymay Di Stefano e Claudio Coviello (7 ottobre), Vittoria Valerio e Angelo Greco (20 ottobre). Ancora Nicoletta Manni (il 22 ottobre, recita del ciclo ScalAperta) accanto a Marco Agostino e Vittoria Valerio con Claudio Coviello (il 23 ottobre).

Il ruolo di Carabosse sarà interpretato, anche da Mick Zeni (1 e 7 ottobre), Marta Romagna (pomeridiana del 6 ottobre e 22), da Christian Fagetti (20 e 23 ottobre). La Fata dei Lillà vedrà, in apertura di recite, Nicoletta Manni (26 settembre, 2 e 6 ottobre) e successivamente Virna Toppi e le giovanissime Martina Arduino e Maria Celeste Losa

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