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Cinema: Assisi, la mia Napoli da favola è vera

30 settembre 2015 | 17.50
LETTURA: 3 minuti

Sergio Assisi sul set di 'A Napoli non piove mai'
Sergio Assisi sul set di 'A Napoli non piove mai'

"La Napoli che racconto è reale, non è truccata, non è posticcia. Anche i singoli personaggi sono molto reali. I napoletani sono così: siamo tutti personaggi, interpretiamo tutti in ruolo". L'attore Sergio Assisi, partenopeo verace, parla così all'AdnKronos, del film 'A Napoli non piove mai', suo esordio alla regia, nelle sale da domani.

"Il film nasce in realtà da un libro fotografico, 'Spazza Napoli' che ho realizzato con mio fratello Dario e pubblicato nel 2008, abbiamo anche pensato a una ristampa aggiornata, magari con lo stesso, titolo del film. Vediamo intanto come reagisce il pubblico", aggiunge Assisi. Il suo film, dice lui stesso, "è una favola leggera, senza pretese.", il tentativo di "raccontare un mondo un po' fantastico, come quello di Amelie, che poi è la Napoli che vedo io, anche se forse altri leggono questa città diversamente".

Quanto all'esordio da regista, Assisi rivendica di avere "fatto un ottimo lavoro con gli altri attori" ma ammette, autoironico solo in parte, di non essere riuscito a fare altrettanto con se stesso in quanto attore: "Lo confesso -dice- non sono riuscito a tenermi a bada".

Il film, girato nei quartieri più caratteristici di Napoli, da Posillipo a Mergellina, da Montecalvario a Chiaia, con molte location storiche, ha ottenuto il riconoscimento di interesse culturale e il contributo economico dal Mibact, il patrocinio morale del Comune di Napoli e il supporto della Film Commission Regione Campania.

'A Napoli non Piove mai' intreccia le vicende di tre personaggi, tutti con una propria 'patologia':Dopo l’ennesimo litigio col padre, che ogni giorno gli ripete di trovarsi un lavoro stabile e la rottura con la fidanzata che lo accusa di soffrire della sindrome di Peter Pan, Barnaba (Sergio Assisi) decide di andare via di casa. L'unico a dargli ospitalità è Jacopo (Ernesto Lama), un suo vecchio compagno di scuola che soffre della sindrome dell’abbandono, e che tenta continuamente il suicidio.

Intanto in una città del nord Sonia (Valentina Corti), che ha appena discusso la tesi di dottorato, pur di sfuggire al padre che la vorrebbe a lavorare in azienda con lui, decide di accettare un lavoro di restauro in una piccola chiesa di Napoli. Il problema è che soffre della sindrome di Stendhal che la fa svenire di fronte alle opere d'arte. Certo che San Gennaro possa fargli il miracolo di ricaricargli il bancomat, Barnaba continua a pregare il santo proprio nella chiesa dove arriva Sonia per restaurare un dipinto. L’incontro tra Barnaba, Sonia e Jacopo porterà questi tre personaggi a superare le rispettive sindromi e affrontare la vita con ottimismo e positività, come se ci fosse sempre il sole, convinti che tanto a Napoli non piove mai.

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