Domani ricorre il trentacinquesimo anniversario della scomparsa di Steve McQueen: il 7 novembre del 1980 l’attore statunitense perse la sua battaglia contro il mesotelioma, una forma di cancro ai polmoni causata dall’amianto, sostanza presente nelle tute dei piloti degli anni Sessanta e Settanta.
Per celebrare il “Re del Cool” in occasione di questa ricorrenza, il 9, il 10 e l’11 novembre, grazie ad I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, arriverà nelle sale italiane "Steve McQueen: Una vita spericolata", film di Gabriel Clarke e John McKenna incentrato sulla tribolata lavorazione di "Le 24 Ore di Le Mans", pellicola dedicata alla celebre gara di durata francese e fortemente voluta dallo stesso McQueen.
McQueen, grandissimo appassionato di corse, sia su due che su quattro ruote, era disposto a tutto purché il film incentrato sulla gara più impegnativa del calendario del motorsport a livello mondiale vedesse la luce, anche a mettere a repentaglio la propria carriera. In "Steve McQueen: una vita spericolata", i due registi, Gabriel Clarke e John McKenna, ripercorrono i travagliati mesi della produzione del film grazie a materiale d’archivio inedito.
La narrazione si sviluppa grazie al contributo di diversi membri del cast e della troupe di lavoro, tra cui Derek Bell, cinque volte vincitore a Le Mans; David Piper, che perse una gamba durante le riprese; il co-protagonista di McQueen nel film, Sigi Rauch; e Chad McQueen, figlio di Steve. A dare il via e a concludere la pellicola la voce di Steve McQueen in persona, estrapolata da una conversazione avvenuta poche settimane prima della sua scomparsa.