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Musica: 100 anni fa nasceva Frank 'The Voice' Sinatra

04 dicembre 2015 | 11.54
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Frank Sinatra
Frank Sinatra

Cento anni fa, il 12 dicembre del 1915, a Hoboken, nel New Jersey, nasceva Francis Albert Sinatra, Frank per gli amici di Little Italy. La madre, Natalia Delia Garavante, era ligure, il padre, Antonio Martino Sinatra, siciliano. La carriera di Frank iniziò (dopo qualche esperienza nel giornalismo sportivo) intorno alla meta' degli anni Trenta alla radio, nel programma ''Major Bowes Amateur Hour''; gia' alla fine degli anni Quaranta Sinatra, ancora sconosciuto al grande pubblico, si autoproclamava ''il piu' grande vocalist del momento'' (ma piu' tardi arrivo' anche a definirsi ''un cantante da camera da letto''). Poi il passaggio come crooner della mitica swing band di Tommy Dorsey e il successo, strepitoso, come idolo dei teenager degli anni Quaranta. A poco più di venti anni gli venne dato il nomignolo 'the Voice' che lo accompagnerà lungo tutto il corso della sua vita.

Il primo film in cui comparve fu ''Las Vegas Nights'' in cui cantava accompagnato assieme all'orchestra di Dorsey. Ad Hollywood divenne, in pochi anni, prima uno dei maggiori divi dei film musicali (tra le pellicole piu' famose ''Due marinai e una ragazza'' e ''Un giorno a New York'') e poi, dal 1953, una star completa grazie a interpretazioni memorabili in ''Da qui all'eternita'', ''Gangsters in agguato'' e ''L'uomo dal braccio d'oro''. Un mito, cinematografico, musicale e di costume (chiacchieratissimi i suoi matrimoni con Ava Gardner e Mia Farrow) che ha attraversato gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta senza accumulare troppa polvere.

Una vita frenetica che lo ha visto anche occuparsi di affari (una casa discografica, la Reprise, il favoloso locale The Sands a Las Vegas e altre attivita') e di politica. Infatti, senza mai entrarvi in prima persona, Sinatra sfruttò la sua grande popolarità e l'ascendente sulla comunità italo-americana - che più volte lo ha portato ad essere chiacchierato per i suoi rapporti con boss quali Sam Giancana e Lucky Luciano - per appoggiare aspiranti presidenti come il democratico John Fitzgerald Kennedy ed il repubblicano Ronald Reagan. Al di là dei quattro matrimoni (l'ultimo, con Barbara Blakely, ex moglie di Zeppo Marx, lo accompagnò fino alla morte), numerossime sono le relazioni che gli sono state attribuite: Lana Turner, Doris Day, Lauren Bacall ed altre ancora.

Ma una relazione ancora più importante e tutta artistica lo legò all'Italia. Era il 1973: Frank Sinatra non aveva piu' voglia di cantare. La sua voce sembrava aver perduto quell'inconfondibile tono basso famoso in tutto il mondo. Fu allora che Frank telefono' in Italia a Mina, chiedendole di diventare la nuova ''The voice''. Mina, pur se non conosciutissima dal pubblico americano, era molto apprezzata nell'ambiente discografico: Sinatra l'aveva sentita piu' volte cantare, aveva avuto modo di ascoltare alcuni suoi successi.

Fu per questo che Frank chiese a Mina di continuare a portare in giro per il mondo i suoi successi, da ''My way'' a ''You make me feel so young'', da ''I've got you under my skin'' a ''Strangers in the night''. Un'offerta faraonica, con tanto di assegno in bianco, casa a Manhattan e possibilita', concreta, di diventare la popstar piu' famosa del mondo: Sinatra, infatti, prima di dare l'addio alla canzone, avrebbe presentato al pubblico Mina come sua unica erede musicale al mondo.

Ma Mina rifiuto': dopo essersi recata piu' volte a New York, decise che quella non era la sua vita. Troppo stress, troppo clamore, troppe luci della ribalta. ''Probabilmente si spavento' -raccontò qualche anno fa all'AdnKronos Massimiliano Pani, il figlio della cantante di Busto Arsizio- anzi, mia madre si ammalo' fisicamente tanto era angosciata dall'idea di intraprendere una carriera 'americana', stare nove mesi all'anno negli Stati Uniti, una scelta che avrebbe probabilmente fatto la felicita' di molti ma non di mia madre''. E cosi', dopo una lunghissima trattativa, Mina decise di rinunciare al sogno americano e all'idea di raccogliere l'eredita' di ''The voice''.

Un addio alle scene, quello che Sinatra annuncio' agli inizi degli anni settanta, che non fu mai mantenuto. Alla fine degli anni '80 fece le sue ultime apparizioni sul grande schermo con ''Chi ha incastrato Roger Rabbit'', ''Entertaining the troops'' e ''Listen up: the lives of Quincy Jones'. E fino ai suoi 80 anni, che compì nel 1995, nonostante le cronache non lo dessero in grandi condizioni fisiche, non disse mai ufficialmente addio alla carriera.

Verso la metà degli anni '90 le sue condizioni fisiche si fecero sempre più precarie e il 14 maggio 1998 'The Voice' si spense a West Hollywood lasciando alla storia un patrimonio di oltre 2200 brani e più di 60 album di inediti pubblicati (esclusi i postumi e le raccolte), che ne fanno uno dei cantanti più prolifici della storia della musica.

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